
Inzaghi: "Sassuolo primo con merito ma spero che non batta i miei record col Benevento"
Il Pisa in Serie A dopo 34 anni. Grande merito all'allenatore dei toscani SuperPippo Inzaghi che ha centrato l'impresa. Grandi emozioni anche per un allenatore che nel suo passato da allenatore ne ha vissute tante? "Certamente - ha affermato il tecnico al Corriere dello Sport - Debbo ancora realizzare bene cosa è successo. Ma è tutto incredibile. Un’impresa in cui speravo, ma non così. Era da qualche anno che volevo venire a Pisa. In tanti mi sconsigliavano. Invece avevo avuto le sensazioni giuste. Pensavo ai playoff. Ma sarebbero stati un rischio enorme. Sono molto contento che sia andata così. Anche perdendo a Bari abbiamo scritto una storia straordinaria e indelebile".
Tutta quella gente in Lungarno e a Piazza dei Miracoli, ovunque per le strade della città che effetto le ha fatto?
"Certi sentimenti che il calcio suscita sono inspiegabili. La gente di Pisa mi ha dato tantissimo dal primo momento. Speravo di sdebitarmi con una promozione. Il loro affetto è stato trascinante. Sapevo che c’era passione e ciò ha fatto la differenza. Vedere 7 mila tifosi in trasferta nella gara contro il Sassuolo è stato straordinario. Poi domenica sera il nostro storico stadio, dove ho giocato anche da calciatore, e le strade inondate dai tifosi hanno moltiplicato le sensazioni più uniche e più belle. Resteranno sempre vive dentro di me".
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S’è parlato di qualche sua perplessità estiva ad accettare di guidare i nerazzurri. Pisa è stata la scelta giusta?
"Nessuna perplessità personale. Erano tre anni che volevo venire qui. Altri i dubbiosi. Sapevo che la società era organizzata e ci avrebbe aiutato a competere facendoci lavorare al massimo delle nostre potenzialità. È andata proprio così".
Il momento in cui ha capito che avrebbe potuto giocarsela per la A?
"Nel ritiro di Bormio avevo intuito che tanti dei miei uomini erano disposti a gettarsi nel fuoco per me. Caracciolo e Calabresi me lo hanno anche certificato per iscritto! Non c’è stata una sola mia scelta contestata in tutto il torneo. Ho compreso subito che si poteva costruire qualcosa d’importante. La partita chiave? Lo scontro diretto con lo Spezia al Picco: dimostrammo di essere forti anche nella sconfitta. Ma io ero fiducioso sin dalla vittoria sul Palermo alla 2ª giornata".
Dica la verità, un po’ le brucia essere arrivato dopo il suo amico Grosso?
"Assolutamente no. Il Sassuolo era tra le grandi favorite. Ma Fabio è stato bravo a resettare una retrocessione dalla A e a ripartire. Sì, ha allenato un gruppo forte. Ma non è scontato per nessuno vincere. Ora spero che non batta i record fatti dal mio Benevento (sottolinea sorridendo, ndr)".
Sassuolo irraggiungibile?
"Compagine completa e bene allenata. Con Berardi ha fatto il salto di qualità. Sono stati bravi. Ma il mio Pisa ha sbagliato solo la gara con la Juve Stabia. Le prestazioni ci sono sempre state".
L’unica pausa dopo i ko di marzo con Sassuolo e Spezia?
"Anche in quei casi le prove del Pisa hanno confermato che potevamo giocarcela con tutti. Mio fratello mi disse dopo lo Spezia che avremmo vinto alla fine. Ha avuto ragione".







