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Sconcerti: "Le differenze reali per l'Italia riguardano Berardi, Barella, Immobile"TUTTO mercato WEB
domenica 20 giugno 2021, 15:20Non solo Sasol
di Redazione SN
per Sassuolonews.net

Sconcerti: "Le differenze reali per l'Italia riguardano Berardi, Barella, Immobile"

Le parole del giornalista Mario Sconcerti sull'Italia di Roberto Mancini attesa dalla sfida contro il Galles nel primo pomeriggio

Mario Sconcerti sul Corriere della Sera in attesa di Italia-Galles ha parlato del possibile turnover di Mancini: "Credo che il turnover cambierà poco l’Italia. La diversità dell’Italia non è avere giocatori, è avere gioco. Le differenze reali riguardano tre giocatori, Berardi, Barella, Immobile. Chiesa non è un’alternativa a Berardi, è un altro giocatore. Verratti è con Jorginho il giocatore più internazionale, ma non si adatta agli altri, aspetta il premio dagli altri. In una squadra con Chiesa, Belotti è più adatto di Immobile. Perché Belotti è centravanti tipico, generoso quanto vuoi ma alla fine da area di rigore più di Immobile che è un cacciatore solitario, da aggiramento. Tutto questo per dire che il turnover non cambierà niente del livello della squadra. Restano tutte formazioni sperimentate, resta la velocità di gioco come caratteristica. Verratti in questo senso dà più qualità di Barella e meno anarchia organizzata".

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Prosegue Sconcerti: "Guardandoci intorno alla vigilia del terzo turno molte cose diventano più chiare. Ho trovato ancora eccezionale, superbo nella sua solitudine, l’impegno di Cristiano Ronaldo, la sua differenza con tutto il resto. Non il rendimento totale, la differenza tecnica assoluta. Un’altra categoria ancora. Mbappè è divino, ma è il suo allievo, non il nuovo maestro. Naturalmente tra i due per domani prenderei Mbappè. Oggi ancora no. Ma qui parliamo di cifra assoluta. Colpisce la naturalezza dello svedese africano Isak. Fa cose impossibili in poco spazio con un andamento che pare lento. O è nei suoi giorni di grazia o va molto seguito. Mancano i difensori centrali. Come il gioco accelera in mezzo all’area si aprono vuoti incredibili. È un segno dei tempi, il possesso palla ha portato a tutti la lentezza, quindi interventi incerti. Per questo l’Italia oggi sta insegnando qualcosa a tutti".