Balotelli: "Alla prima col Marsiglia segnai contro il Nizza di Vieira. Che goduria"

Lunga intervista al canale YouTube del giornalista sportivo Sandro Sabatini per Mario Balotelli, attaccante che dal 30 giugno scorso è svincolato essendo terminato il suo contratto con il Genoa.
E proprio a proposito dei rossoblù, Balotelli non poteva non tornare sul difficilissimo rapporto con Vieira: "La sua scusa (di Vieira, ndr) è stata che secondo lui, a lungo andare, non avrei accettato di non giocare o di farlo poco. Questa è stata la scusa". E ancora, dice ripartendo dal buon subentro contro il Napoli: "Il problema è stato che per poco non facevo gol, sarebbe stato un problema. La settimana seguente mi sono allenato, poi a Lecce mi ha fatto scaldare tutto il secondo tempo senza mettermi. Ho parlato col direttore (Ottolini, ndr) e ho detto che accettavo di non giocare o di farlo poco, in certe partite, ma se a Lecce mi fai scaldare tutto il secondo tempo senza poi mettermi, non è una scelta giusta per la squadra. Se pensi che in dieci minuti non possa segnare col Lecce, il problema è solo che ti sto sui coglioni. E basta. Posso essere d'accordo di non correre per 90 minuti come faceva il Genoa, ma a Lecce non mi fai entrare e non c'entra l'affidabilità. Ti sto sul cazzo".
Prosegue quindi nel suo racconto Balotelli, legandosi anche ai tempi dell'altro trascorso comune dei due, al Nizza: "Problemi così non ne avevo mai avuti. Solo conversazioni civili, scambi di opinione. A Nizza aveva fatto la stessa cosa, giocavo sempre, sì, ma mi tirava fuori. Lui è arrivato lì e ha voluto cambiare tutti, ma venivamo da due ottimi campionati, giocando pure in Europa. Eravamo forti. Lui ha cambiato e le cose sono andate male. All'inizio ci avevo parlato, dicendogli che eravamo abituati a giocare con un certo modulo, ma non era d'accordo e gli dicevo che mi sarei impegnato a fare cosa voleva lui. Però giocavamo male. Poi ha iniziato a tirarmi fuori, sono andato dal presidente a dirgli che se lo sapevo prima, me ne sarei andato, e che avrei aspettato dicembre. Il presidente non voleva, alla fine ha ceduto: mi hanno messo fuori squadra e sono andato a Marsiglia. Prima di andare in Turchia, poi mi ha richiamato il presidente dicendomi che se tornasse indietro, non sarei io ad andarmene via. Il bello è che alla prima col Marsiglia ho segnato al Nizza: com'ero felice... Ma non per Nizza, per lui".
