Caso Bonucci, monito dell'Assoagenti all'AIC per la mancata presenza in altri casi meno mediatici

Leonardo Bonucci e un caso che va ben oltre i confini della Continassa. Il presidente dell'AIC, Umberto Calcagno, nella giornata di ieri ha infatti attaccato la Juventus per la decisione di lasciare fuori rosa l'ex capitano: "La situazione che sta vivendo è paradossale: è oggettivamente fuori rosa, subisce condotte illegittime e vietate dall'accordo collettivo, viene calpestata la sua dignità. La Juve lo deve reintegrare subito, sta subendo danni professionali gravi".
Parole che non solo piaciute alla Juventus. Il club bianconero - sempre nella serata di ieri - ha infatti risposto qualche ora dopo con un comunicato: "Juventus Football Club ribadisce con forza la correttezza del proprio operato nei confronti di tutti i calciatori tesserati cui sono riconosciuti e garantiti pienamente tutti i diritti previsti dall’Accordo Collettivo di categoria. Juventus è altresì pronta, nell’ipotesi in cui ciò si rendesse necessario, a difendere la piena legittimità del proprio comportamento nelle sedi competenti. Inoltre, Juventus Football Club si auspica che la problematica della definizione di un corretto bilanciamento tra diritti dei calciatori e esigenze dei Club possa essere definitivamente affrontata e risolta nell’ambito della negoziazione del nuovo Accordo Collettivo tra AIC e Lega Nazionale Professionisti Serie A che avverrà in vista della stagione sportiva 2024/25".
Stamani, infine, il terzo capitolo della vicenda, con un ulteriore nota ufficiale dell'AIACS, l'Associazione Italiana Agenti Calciatori e Società: "L'Aiacs, da sempre sensibile alle problematiche degli Agenti e dei loro Assistiti Calciatori, nell'augurare al giocatore Bonucci di poter al più presto insieme alla Juventus trovare soluzione alla vicenda che li vede parti, non con poca perplessità rivolge all’AIC un monito circa la sua mancata presenza per analoghi casi affrontati dagli Agenti e dai Calciatori con meno enfasi mediatica. Ricordiamo che la sua AZIONE SINDACALE deve essere rivolta verso tutti e soprattutto sostenuta nelle sedi opportune, non solo mediaticamente con Azione di Propaganda".
