Domani un anno senza Mihajlovic, il figlio Dusan: "Io, mamma e Viktorija saremo al Dall'Ara"

Dusan Mihajlovic, secondo dei tre figli maschi di Sinisa Mihajlovic, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport per ricordare il padre, del quale ricorre domani un anno dalla scomparsa: "Per me non era solo un papà, era un supereroe, un idolo. Era tutto, lo guardavo con amore e ammirazione. Credo che con me si divertisse, da scapestrato forse vedeva somiglianze. Da piccoli quando si arrabbiava, parlava il serbo. Non lo capivamo e ridevamo, quindi si incazzava ancora di più".
Le ha trasmesso l'amore per il calcio.
"Non poteva essere diversamente. Ho giocato anche nella Lazio, fino a 16 anni. Ero un terzinaccio, come diceva lui. Poi mi sono spostato centrale... Al contrario suo però sono mancino di mano ma destro di piede. Il calcio non ha perso granché senza di me, ma avevo personalità".
Come Sinisa?
"Eh magari... Con un decimo della sua chiunque scalerebbe le montagne. Questione anche di esperienze: ha avuto un'infanzia difficile, vivendo una guerra assurda e fratricida, anche con episodi in famiglia che sarebbero inimmaginabili. Io certe cose non so cosa siano".
Che anno è stato senza di lui?
"Di merda. Mi spiace, ma non so trovare altra espressione. Provi ad andare avanti, pensi a cosa avrebbe detto o fatto lui. In famiglia eravamo già unitissimi, ora lo siamo ancora di più".
Se un giorno avrà un figlio maschio...
"Non finire la domanda, si chiamerà Sinisa".
Domenica Bologna-Roma.
"Il Bologna lo ricorderà e io, mamma e Viktorija saremo al Dall'Ara".
