Inter, ok il prezzo è giusto (?): ecco Pavard. Correa e Sensi animano la fine del mercato

Manca pochissimo e poi Benjamin Pavard potrà arrivare a Milano. L'Inter lo aspetta, a partire da oggi, più probabilmente da domani, anche se al momento il viaggio del difensore francese non è stato ancora organizzato. La giornata di ieri è stata quella della resa quasi definitiva del Bayern Monaco all'offensiva nerazzurra e alla volontà del giocatore che, come Thuram o Frattesi, è stato decisivo in una trattativa dall'esito non scontato. E ancora appesa, per quanto i margini siano minimi, alla ricerca che in Germania fanno di un sostituto: rimbalza il nome di Lutsharel Gertruuida, classe 2000 del Feyenoord. Curiosità: valeva lo stesso per Sommer, a oggi il Bayern non ha ancora reperito un vice-Neuer. A volte certe posizioni sembrano più di principio che di fatto e, senza entrare negli affari dei tedeschi, qualche dubbio Tuchel lo sta lecitamente sollevando.

Ok il prezzo è giusto. La forbice della distanza fra i due club erano sottile già da tempo, del resto si sono venuti incontro: 30 milioni di euro più 2 di bonus. Venti in meno di quelli che, solo un'estate fa, l'Inter ha rifiutato per Skriniar, nello stesso identico status contrattuale di Pavard oggi. Un dettaglio che fa riflettere, per uno dei giocatori più costosi del mercato italiano nell'estate 2023. In viale della Liberazione sono convinti che ne valga la pena: arriva un campione del mondo, relativamente giovane, che oltre alla fase difensiva garantisce un buon numero di gol. Al Bayern, 12 in 163 presenze. In un certo senso, considerato il gioco di Simone Inzaghi e quello che chiede ai braccetti, Pavard è quasi un upgrade di Skriniar: meno forte in marcatura, più utile in fase di possesso. Perfetto, appunto, negli schemi dell'ex Lazio e per alzare ulteriormente l'esperienza internazionale della squadra.

Gli "altri". Se le prossime ore saranno quelle di Pavard - giova ripeterlo: è in arrivo - le successive vedranno protagonista anzitutto Joaquin Correa. Ieri Marotta si è esibito in una bugia nemmeno bianca come piace a lui, ma quasi trasparente: non è il Tucu che chiede spazio, ma l'Inter che valuta la sua cessione. L'ipotesi Torino, nonostante l'interesse sia vero e i rapporti buoni come certifica l'affare Lazaro, è al momento considerata tutta in salita; all'estero ci sono il Betis, la Turchia e non solo. I se si moltiplicano: se Correa partirà, se lo farà in prestito, se a titolo definitivo. Con la prima formula, tutti gli indizi portano al ritorno di Alexis Sanchez, che sta aspettando l'Inter. Con la seconda, a oggi la più improbabile, ci potrebbe anche essere spazio per un nuovo investimento lì davanti. A proposito di interrogativi: ma Stefano Sensi sarà davvero il sesto centrocampista dell'Inter? Allo stato attuale, nessun indizio contrario, se non le parole dello stesso Marotta, che certificano: a) i dubbi del club sulla tenuta nel lungo periodo, nonostante una stagione positiva da questo punto di vista; b) l'incertezza generale su un giocatore in un reparto nel quale, tutto sommato, fino a pochi giorni fa l'Inter aveva chiuso (Samardzic) un nuovo rinforzo. Ergo: a oggi, nulla fa pensare il contrario, anzi l'Inter valuta il rinnovo del contratto per questioni di bilancio. Ma, sistemato Pavard e magari anche l'attacco, si valuterà il da farsi pure in mediana.