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Napoli, De Laurentiis: "Il Papa ha luce. Gli ho parlato di una iniziativa che ho in mente"

Napoli, De Laurentiis: "Il Papa ha luce. Gli ho parlato di una iniziativa che ho in mente"TUTTO mercato WEB
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ieri alle 00:07Serie A
di Simone Lorini

I campioni d'Italia del Napoli, con tutta la dirigenza al completo sono stati ricevuti stamani in udienza privata da sua Santità Papa Leone XIV nella sala Clementina del Palazzo Apostolico della Santa Sede. Dopo l'incontro con il Santo Padre, il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis è intervenuto ai microfoni di Vatican News: "L'incontro con il Papa è andato benissimo, perché ha luce. Esprime una luce straordinaria, e quindi è estremamente amabile, dotato di una umiltà ma di una sapiente capacità registica. Quindi è uno che modulerà e saprà dirigere bene il papato negli anni che lo aspettano, che non saranno facili viste le guerre. Bisogna cercare sempre di più l'inclusione, cercare anche di mitigare questa povertà che sta dilagando ovunque. Gli ho parlato di una iniziativa di scolarizzazione per chi non può permettersi lo studio, è un progetto dei De Laurentiis per il futuro e siamo in contatto con alcuni dei suoi collaboratori per studiare tutto ciò".

La vittoria del Napoli ha un valore sociale non solo per Napoli.
"Sì, lo abbiamo sempre svolto con attenzione durante i 21 anni della mia proprietà e presidenza. Sappiamo che Napoli ha sempre vissuto dei momenti non facili, adesso finalmente ha rialzato la testa come città e regione. Anche perché la regionalità napoletana è mondiale. Quando stavo girando nel 2006 a New York un film, tutti i napoletani mi fermavano sulla Quinta strada. All'estero tutti o sono napoletani o comunque si sentono legati al mondo del Calcio Napoli. E' questo è straordinario, è come se fosse un esercito che porta in giro quell'Italia bella che conta. Ogni volta che apro una finestra sul golfo di Napoli, vedo il Vesuvio, Capri, Ischia, Sorrento, mi dico 'signori, è fantastico!".

Il mar Mediterraneo non vive un periodo di pace.
"Ma non da adesso bensì da tanti anni. L'emigrazione e l'immigrazione sono momenti difficili sia in partenza che in arrivo. Perché quando parlo di scolarizzazione e di investire, queste persone devono scoprire cosa si può fare nel loro paese, invece di scappare. Perché quello non è imigrare ma scappare. È un mondo di disperazione che noi, per dar seguito all'accoglienza che è una cosa molto importante, non possiamo ignorare. Secondo me vanno stabilite nuove regole ma serve dare qualcosa, per quello parlavo di scolarizzazione.

Vinto uno scudetto con una squadra multietnica e multireligiosa:
"E' sempre stato così, il Calcio Napoli ha sempre attratto giocatori che venivano dal Sudamerica, dall'Africa. Noi ad esempio abbiamo Anguissa che un camerunense, ma si fa sempre il segno della croce ed è un grande cattolico. II cattolicesimo non fugge da quella che può essere un fattore multietnico, anzi abbiamo avuto sempre molti sudamericani, spagnoli, portoghesi, uruguaiani, kossovari. Nell'arco di 21 anni abbiamo avuto giocatori molto vari, e pochissimi non erano cristiani o di religione cattolica professante".

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