Pruzzo: "Di Bartolomei è stato parte della mia vita. Anche io ho vissuto un momento difficile"

Roberto Pruzzo, ex attaccante tra le altre anche della Roma, ha rilasciato una lunga intervista a Il Messaggero, nella quale ha ricordato l'amico Agostino Di Bartolomei a 30 anni dalla sua scomparsa: "Ogni tanto ci penso, anche quando non è l'anniversario. Non è tanto per dire, per farmi bello, chi mi conosce lo sa. Ago è stato parte della mia vita. Quando sono arrivato a Roma ero un ragazzino e fu la prima persona che conobbi. Tempo di una chiacchierata e mi invito a casa sua. Abitava a via del Serafico. Mentre pranzavamo, mi propose di dormire da lui. Rimasi due, tre giorni, il tempo di trovare qualcosa. Passava per essere un orso, un introverso e invece non era vero. Era di una generosità incredibile".
Negli incontri che a volte fate tra ex compagni di squadra, vi capita di parlare di Di Bartolomei?
"Certamente. Nessuno di noi, di quella Roma intendo, riesce ancora oggi a darsi una spiegazione. Perché nella vita puoi stare male, puoi avere dei problemi, puoi essere dimenticato nel dopo calcio, però così no... Così no, non doveva fare un gesto del genere (si commuove, ndr)".
Anche lei ha vissuto negli anni scorsi un momento difficile.
"Sì, non amo parlarne troppo. Sono stato più fortunato. Devo dire grazie ai miei amici, a mia figlia, a mia moglie. Forse rispetto a Ago ho mandato qualche segnale in più che è stato percepito. Lui invece non lasciava trasparire mai nulla. E per chi gli stava vicino non era possibile accorgersi del suo malessere. Sono momenti, cose cosi intime che fai fatica a spiegarle. Arriva un malessere che non riesci a calmare. E lentamente si trasforma in disagio costante, continuo. Li, ripeto".
devi essere soltanto fortunato”.
