Genoa: l'impresa di Anfield '92 raccontata da Braglia, Collovati, Eranio e Longhi

Ci sono partite che lasciano il segno. E ce ne sono alcune che hanno rappresentato uno dei momenti chiave della storia di un club. Ma quella che raccontiamo a Storie di Calcio su TMW Radio è importante anche per il nostro calcio. Infatti quel Liverpool-Genoa del 18 marzo 1992 è rimasta nella storia del pallone nostrano, perché fu la prima volta che una nostra squadra riuscì a espugnare un tempio come quello di Anfield.
Era la Coppa UEFA del 1992, ai quarti la squadra di Osvaldo Bagnoli pesca il Liverpool, che tornava in Europa proprio in quella stagione dopo la lunga squalifica per i club inglesi per i fatti dell'Heysel. All'andata al Ferraris fu festa dei rossoblu, che vinsero 2-0 grazie alle reti di Fiorin e Branco. Il ritorno si prospettava comunque durissimo per il Grifone, che subì subito la veemenza dei Reds. Ma il Genoa rispose colpo su colpo e addirittura passò al 27' con una rete di Aguileira, bravo a insaccare dopo una bella azione di Skuhravy e il successivo cross di Ruotolo. Nella ripresa il Liverpool ebbe un’impennato d’orgoglio e riuscì a pareggiare con Rush. La porta di Simone Braglia sembrava dover capitolare da un momento all’altro, ma il portiere di Ponte Chiasso chiuse la saracinesca e addirittura fu il Genoa a raddoppiare al 72': lunga galoppata di Eranio sulla destra e dal fondo appoggio centrale ad Aguilera, che insaccò di nuovo. Un trionfo incredibile e che ha segnato la storia non solo del Grifone ma anche del nostro calcio.
A parlarne proprio il portierone Braglia: "Ricordo quando scesi gli scalini, dove c'era alla fine lo stemma del Liverpool. Le gambe tremavano, si sentiva il brusio degli spettatori. Vincere ad Anfield era difficilissimo. Avevo 30 anni all'epoca, ero nel pieno della maturazione e quella partita fu importantissima. Mi ricordo tutta la preparazione di quella sfida. Non c'era paura ma timore reverenziale nei confronti di un avversario molto difficile. Tremavo dall'emozione di poter giocare una partita così importante per me e per il Genoa. Noi avevamo vinto 2-0 in casa ma ricordavo che loro nel turno precedente avevano perso sì fuori, ma poi avevano ribaltato il punteggio proprio ad Anfield, quindi sapevo che sarebbe stata dura passare".
E su quella stagione Europea e quella sfida ha aggiunto: "In quella Coppa UEFA vivevamo alla giornata, fu un percorso glorioso ma anche faticoso, perché vincemmo la prima sfida contro l'Oviedo ma vincemmo a 2' dalla fine al Ferraris, poi giocammo con Dinamo e Steaua. Poi contro il Liverpool fu davvero incredibile. Bagnoli aveva creato un gruppo vincente, non si spendeva di solito in parole ed elogi ma dopo quella partita di Liverpool ricevere la mano dal tecnico mi inorgoglì, perché non era una persona loquace e che dispensava complimenti facilmente. Quella partita di Anfield ci rese orgogliosi, perché calcare certi campi è incredibile. Ogni volta che la palla passava la nostra metà campo si sentiva il vociare della gente, c'era davvero grande frastuono. Era un tifo assordante. Mi aspettavo che facessero molti cross in area e la prima uscita in presa che feci mi diede il coraggio necessario per affrontare tutto il resto della partita. Dopo l'1-0 pensai subito 'ora per farmi gol dovranno passare sul mio cadavere'. E non pensai che ormai fosse fatta per la qualificazione, perché avevamo visto i precedenti match e sapevamo che avevano la forza per ribaltarla. Sull'1-1 forse dovevo spostarmi più velocemente, invece mi prese in contropiede. E poi arrivò l'altro gol di Aguileira. Sapevamo però che serviva massima attenzione, perché in Coppa UEFA non puoi mai rilassarti. Tre mie parate poi furono fondamentali e alla fine furono decisive per quella vittoria storica. Tecnicamente quella su Marsh, il fendente sul secondo palo, è stata la più bella e difficile di quella partita. E poi bellissima quella su Molby. Proprio lui mi fece un bel complimento a fine gara, così come Grobbelaar, che quella partita non la giocò".
E a distanza di anni quella sfida è ancora nei suoi ricordi: "Ogni tanto me la rivedo in tv, e i miei figli mi dicono 'Ma basta papà'. Ma è troppo bello rivederla e troppo forte l'orgoglio di quell'impresa. I miei guanti di quella sfida e la maglia che scambiai col loro portiere ora sono al museo del Genoa". Peccato però che quell'impresa non trascinò il Genoa in finale: "Fummo la prima squadra a violare Anfield, eravamo entrati nella storia del calcio italiano ma forse non eravamo pronti per certi traguardi. Perdemmo 3-1 in casa con l'Ajax e fu quella la partita decisiva che decise chi andava in finale. In quell'Ajax c'erano Winter, Bergkamp, giocatori importanti, erano veramente forti. Ma mi rimane il pensiero di quella partita col Liverpool, che fu uno dei momenti più belli della mia carriera".
A ricordare quel Liverpool-Genoa anche Stefano Eranio: "Fu una grandissima serata, siamo passati alla storia per quella partita ad Anfield. Fu una grandissima prestazione, con tutto il popolo genoano al seguito. Fu una serata ricca di emozioni, ne uscimmo in trionfo con una prestazione grandissima, soprattutto di Braglia che sventò tante occasioni del Liverpool. Ma anche noi facemmo una grande partita, e meritammo quella sfida. Spero che il popolo genoano torni a rivivere certe emozioni". Mentre Fulvio Collovati ha aggiunto: "Fu una delle soddisfazioni più belle della mia vita, uscimmo col pubblico inglese che applaudiva noi. Non hanno fischiato i loro giocatori e anzi, hanno dato merito a noi. E Bagnoli piangeva, me lo ricordo. Fu una partita non difensiva, anzi. Uscire tra gli applausi dell'intero stadio fu una grande soddisfazione. Che assist di Eranio, e poi che parate Braglia. Una vera impresa che però non ci portò in finale, ma rimane uno dei ricordi più belli della mia vita".
E Bruno Longhi, che commentò quella sfida, ha raccontato: "Era la prima esperienza del Genoa in Europa e il Liverpool rientrava dopo la tragedia dell'Heysel. Solo tre squadre avevano vinto lì prima di allora in Europa. Mi ricordo che Spinelli mi disse che avrebbero fatto una grande partita. Fu una partita stupenda, la doppietta di Augioleira, le parate di Braglia. Fu un orgoglio commentare la prima vittoria di un'italiana ad Anfield".
