TMW - Innocenzo Mazzini: "È necessario rifondare i settori giovanili con istruttori di livello"

Innocenzo Mazzini, ex vice-presidente della FIGC, è intervenuto ai microfoni di TMW a margine della mostra per i 100 anni dalla nascita di Artemio Franchi: "Io l'ho conosciuto in maniera marginale, io ero impegnato nel monto dilettantistico, lui era già un big della Federazione e non solo. L'ho incontrato una volta nel suo ufficio a Firenze, ed era al telefono con Giampiero Boniperti, che a quel tempo era presidente della Juventus. Ci parlava in maniera confidenziale, ma con grande rispetto. Era una persona amabile, tutti gli riconoscevano un carisma tale che faceva capire che era di un altro livello. È stato il più grande dirigente federale, resterà nella storia del calcio. Era un personaggio amabilissimo, non arrogante e sempre disponibile con tutti. Emanava un aurea di grandezza che tutti gli riconoscevano".
In questi giorni si parla della disfatta della nazionale e delle riforme da poter attuare
"Io sono sempre perplesso, ogni volta che c'è qualcosa che non va si torna a parlare dei settori giovanili. Sono anni che se ne parla, ma dalle parole bisogna passare ai fatti. Negli anni in cui sono stato presidente del settore giovanile, credo di aver dato un impulso notevole a questo settore. Bisogna tornare per forza alla valorizzazione dei settori giovanili, in questo modo salviamo le società. I club hanno accumulato negli anni tanti debiti, per risanarli bisogna rilanciare i settori giovanili. Solo in questo modo si può risparmiare, valorizzando giocatori che hanno ancora un po' di rispetto per la maglia. Nei settori giovanili c'è bisogno di istruttori abili. Le nazioni che esportano giocatori, sono quelle che vincono. Hanno una linfa continua e non si affidano al caso. I settori giovanili vanno curati e seguiti, bisogna mandarci i migliori".
Serve un limite agli stranieri nei settori giovanili?
"I limiti dovrebbero essere nei dirigenti che capiscono il perché si prendono gli stranieri. Si prendono quando sono molto bravi, ma di giocatori stranieri molto bravi ce ne sono pochi, qui ci sono giocatori stranieri che hanno più o meno le qualità dei nostri. Diventa un discorso fiscale o di bilanci con plusvalenze discutibili. Questo si ridurrebbe molto facendo una grande politica di valorizzazione del settore insieme al settore tecnico: ripeto, nel settore giovanili c'è bisogno di insegnati e istruttori che hanno delle qualità particolari. Fare il settore giovanile è molto difficile. Un allenatore che in carriera ha vinto scudetti e coppe europee, mi ha detto che non sarebbe in grado di insegnare in una scuola calcio. A 8 anni ai ragazzi non si insegna il 4-3-3, mi sembra una follia. Bisogna curare la tecnica individuale applicata al gioco di squadra. In Spagna dedicano 3/4 della seduta alla tecnica individuale e il resto ad una tattica molto semplice. Noi invece facciamo il contrario".
Il settore giovanile della Fiorentina le piace?
"I viola ha un grande appeal perché la Fiorentina è sempre stata una fucina di bravi giovani calciatori. Non dico gli ultimi perché altrimenti ci sarebbe troppo rimpianto. Commisso finalmente ha fatto una cosa che mancava da troppo tempo, la 'Cittadella per giovani calciatori', chiamiamola così. Questa però non deve diventare il Luna Park, deve diventare una fucina di calciatori bravi, perché i difensori, i portieri, i centrocampisti di quantità, si fanno in casa. Invece i playmaker e specialmente i bomber nascono così, sono talentuosi oppure no. Possiamo migliorarli, ma hanno qualità innate. Quando la Fiorentina esprime calciatori come Chiesa e Zaniolo sono delle perle che hanno già di per sé delle qualità. Poi le possiamo migliorare adattandoli al gioco di squadra, però ricordiamoci sempre che è importante tutti i giorni ripassare la tecnica individuale, come Nils Liedholm che metteva a farla anche un campione brasiliano che faceva finta di essere italiano come Bruno Conti".
Che ne pensa del progetto per la ristrutturazione del Franchi?
"A me piace perché credo che unisca sia la memoria, di cui non dobbiamo mai tralasciare l'importanza e la modernità con tutto quello che comporta, i servizi, etc... Credo sia una bella cosa e sono contento che sia stato fatto questo tipo di investimento che darà sicuramente lustro a Firenze".
