Zappi (AIA): "Arbitri come pubblici ufficiali una battaglia vinta. Basta simulazioni!"


A intervenire in diretta a TMW Radio, durante Maracanà, è stato Antonio Zappi, presidente dell'Associazione Italiana Arbitri (AIA).
Partiamo dall'importanza della modifica del Codice Penale, un grande obiettivo raggiunto con gi arbitri che diventano pubblici ufficiali...
"Era un punto fermo della mia campagna elettorale, posto al centro della nostra azione come contrasto alla violenza. Volevamo far avvertire agli organi proposti la frequenza e la gravità di questi episodi. Rigranziamo il Ministro Abodi e chi ci ha dato ascolto, è stata una scelta bipartisan per questa battaglia vinta grazie al contributo del governo".
Adesso cosa c'è da migliorare?
"Abbiamo vinto una battaglia di civiltà ma non abbassiamo la guardia perché non elimineremo automaticamente la violenza. Adesso ci concentreremo sull'aspetto tecnico, a luglio con le nomine ci sono da decidere gli allenatori della squadra del futuro, c'è da curare l'aspetto tecnico della stagione sportiva che sta per iniziare. I nostri organi tecnici hanno contratti biennali, compreso Rocchi, quindi il designatore rimane confermato".
Quando avremo modo di vedere l'arbitro che spiega allo stadio una decisione presa al Var?
"L'abbiamo sperimentato in Coppa Italia, ma in semifinale e finale non ci sono stati casi che portassero a una situazione del genere. Siamo aperti a questa prospettiva e quello che stiamo vedendo al Mondiale per Club potrebbe arrivare in Italia in maniera definitiva. Per ora è tutto in fase di sperimentazione e vediamo che esito darà. Credo sia un approccio positivo far ascoltare la decisione dell'arbitro, ma le sperimentazioni vengono coordinate dall'IFAB e al momento noi collaboriamo e basta. Il Calcio a 5 è già più avanti, ritengo che anche nella prossima stagione faremo dei passi avanti in questa direzione".
Lei si confronta anche con Rosetti? Penso a all'arbitraggio subito dall'Italia Under 21 durante la semifinale dell'Europeo di ieri...
"Ho già tanti problemi in Italia e non mi sento di dare consigli a Rosetti che è bravissimo a valutare gli arbitri migliori per certe competizioni. Ognuno fa le sue scelte, ma il suo lavoro è importantissimo, coltiva i giovani, rischiando quando serve e a volte può andare bene e a volte no. Speriamo che in futuro si possa avere maggiore qualità arbitrale e Rosetti è impegnato per fare in modo che accada".
Ieri Doveri a Salerno ha avuto un compito difficile...
"Non mi piace definirmi soddisfatto se parliamo di una partita sospesa. Non c'erano le condizioni per proseguire, i playout di Serie B sono sempre molto critici al livello di ordine pubblico, non è un bello spot per il calcio italiano e in noi c'è molta amarezza quando dobbiamo assumere certe decisioni".
In cosa deve migliorare la classe arbitrale l'anno prossimo nel rapporto arbitro-Var?
"Sono due i temi che vorrei sottolineare: il rapporto con gli allenatori che dovrà rimanere dialogico e disponibile nell'ottica di un rapporto aperto e corretto, quanto più di scambio ai limiti delle possibilità sul terreno di gioco. Ma c'è un limite e troppo spesso si oltrepassano i confini dialettici che noi non accettiamo più. Non tollereremo che a bordo campo si generi nervosismo. L'altro tema è che vorrei un calcio con sempre meno simulazioni, serve una linea di confine tra scene teatrali e conseguenze naturali di un contrasto. Vedo calciatori che tentano di indurre in errore l'arbitro e questo fa parte di un'inciviltà che non fa bene al movimento. Mi piacerebbe che qualche arbitro sappia leggere meglio la situazione così da perseguirla in modo più efficace. Dal Var non si torna indietro. Prima di immaginare modifiche, bisognerebbe imparare a conoscerlo. Sento molte polemiche da parti di chi critica la CAN che nascono da molta ignoranza. Rimane sempre l'opinabilità nel leggere un episodio considerando che parliamo di uno sport di contatto, ma la stragrande maggioranza dalle critiche nasce da una cattiva conoscenza dello strumento. Anche noi ci accorgiamo che il protocollo Var a volte debba adattarsi a percorsi e possibilità di aggiornamento, ma c'è bisogno di tempo per non alimentare la confusione, sono sicuro che l'IFAB presto ci farà avere delle soluzioni".
Le corse degli allenatori dell'area tecnica verranno sanzionate di più?
"Ogni allenatore è giusto che esprima il suo stile ma non si può inseguire l'assistente o il quarto uomo. Quando un allenatore marca l'assistente a uomo vuol dire che c'è un problema e credo debba essere risolto".
