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INTERVISTA TC - Vitofrancesco: "Retrocedere fa male, ma ho voglia di ripartire"TUTTO mercato WEB
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
sabato 8 agosto 2020, 11:30Interviste TC
di Luca Esposito
per Tuttoc.com

INTERVISTA TC - Vitofrancesco: "Retrocedere fa male, ma ho voglia di ripartire"

Lecce, Alessandria, Perugia e altre maglie prestigiose, centinaia di presenze tra i professionisti e l’umiltà di rimettersi in gioco dapprima in serie D col Cerignola e poi C con un Rende che rischiava fortemente la retrocessione. Penalizzato da alcuni regolamenti quantomeno opinabili, Ferdinando Vitofrancesco non ha ancora smaltito la delusione ma nel contempo aspetta la chiamata giusta per ripartire e dimostrare di essere ancora determinante in questa categoria. La redazione di TUttoC ha avuto il piacere di intervistarlo e di affrontare diverse tematiche di strettissima attualità: 

Che campionato è stato al Rende quest’anno? 

“Si era capito sin dalle prime battute che sarebbe stata una stagione difficile, purtroppo abbiamo impiegato tanto tempo per trovare l’amalgama giusta in un gruppo che ha incontrato delle oggettive difficoltà. E’ vero che c’era una piccola base della stagione precedente, ma gli esperti in rosa erano pochi e questa cosa inevitabilmente la paghi. La gestione dei momenti difficili non è mai semplice quando in organico abbondano i ragazzi. Il lockdown ha fatto la sua parte, da professionisti ci siamo allenati lo stesso pur dovendo restare a casa. Proprio in quei mesi di chiusura si respirava un clima diverso, paradossalmente il gruppo è nato in quel periodo paradossale”. 

Quanto è dura per un calciatore di livello come lei aggiungere una retrocessione al curriculum? 

“E’ un esperienza che ti segna, te la porti dentro a vita. Ero a Cerignola in D, ho accettato Rende perché avevo voglia di riprendermi il professionismo e di dimostrare che potessi fare ancora bene in questa categoria. Una sorta di investimento su me stesso. Non ero abituato a lottare per non retrocedere, nella mia carriera ho disputato spesso i playoff e ho sempre fatto parte di organici altamente competitivi e molto ambiziosi. Fa male, mi dispiace davvero tanto”. 

Regole degli under e liste ristrette, quanto è penalizzante per un calciatore così esperto convivere con normative del genere? 

“Sicuramente è paradossale che professionisti con oltre 3-400 partite in carriera tra i professionisti facciano fatica a trovare squadra. Ora hanno anche limitato il numero degli over tesserabili e so che ci sono già tante lamentele da parte di colleghi e addetti ai lavori. E’ vero che le squadre che puntano a vincere non si fanno problemi a puntare su gente d’esperienza, ma credo che la Lega Pro non vada una direzione giusta se non tutela gli interessi di tutti. Il problema è che questa situazione sta bene a tanti presidenti che rappresentano piccole realtà e che lottano principalmente per non retrocedere o per la metà classifica. A loro può star bene che Ternana e Bari, tanto per citarne due, abbiano lo stesso numero di calciatori e non possano tesserarne altri di qualità assoluta. Occorrerebbe una via di mezzo: rendere competitivo il torneo senza però frenare le ambizioni di chi ha voglia e possibilità di investire”. 

Anche per gli allenatori non deve essere semplice… 

“Assolutamente no, 22 calciatori in un torneo lunghissimo sono troppo pochi. Come si fa a sopperire all’emergenza se si fanno male 6-7 giocatori e ce ne sono altri squalificati? Chi gioca? Non dimentichiamo che molti under diventano over nella stagione successiva e quindi staff tecnico e società devono nuovamente cambiare la rosa e provvedere a cedere gli elementi in esubero. Aggiungo un’altra riflessione: la politica dei giovani, agevolata dalle liste a numero chiuso, può favorire chi non vuole investire grosse somme. Ma se a dicembre ti trovi in zona retrocessione o lontano dalle prime posizioni sei costretto a spendere il doppio”. 

Che futuro immagina per la serie C? 

“Non lo so, ma vedo controsensi continui e su tanti aspetti. Magari un giorno si propenderà per un girone unico. Ripeto: queste regole rischiano di essere penalizzanti per i calciatori, per gli allenatori ma anche per alcune società che hanno voglia di vincere e, quindi, di investire. Se poi aggiungiamo che non ci saranno introiti di sponsor e botteghino…”. 

Perché un presidente dovrebbe acquistare Vitofrancesco? 

“I numeri parlano. Nella mia carriera ho giocato centinaia di gare tra i professionisti, ho militato in categorie importanti e spesso ho lottato per i playoff. Metterei a disposizione di un gruppo la mia esperienza, poi sono un elemento tatticamente duttile avendo giocato sia come terzino destro, sia come mezz’ala di centrocampo. Vedremo cosa mi riserverà il futuro, posso già promettere a chiunque voglia acquistarmi che mi legherò immediatamente alla maglia”. 

Giusti i verdetti della C? 

“Sicuramente la Reggina ha strameritato la promozione, stiamo parlando di una squadra blasonata e formata da calciatori che avevano vinto anche nelle categorie superiori. In panchina c’era mister Toscano, l’ho conosciuto ai tempi della FeralpiSalò e so che è un mister che cura tutti i dettagli senza trascurare nulla”.