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Bentornato Messina. Dall'esaltante cavalcata fino alla Serie A all'inferno dei dilettanti. Il ritorno in Lega Pro per scrivere una nuova pagina di storia
martedì 6 luglio 2021, 00:00Il Punto
di Dario Lo Cascio
per Tuttoc.com

Bentornato Messina. Dall'esaltante cavalcata fino alla Serie A all'inferno dei dilettanti. Il ritorno in Lega Pro per scrivere una nuova pagina di storia

Bentornato Messina, bentornato in Serie C. Domenica sera la terza città siciliana per dimensione e la tredicesima d'Italia finalmente è tornata nel calcio professionistico. Appare davvero incredibile, guardando infatti la lista dei nuclei urbani più popolosi, come solo le grandi città meridionali - Palermo, Catania, Bari - si trovino in terza serie, mentre tutte le altre navigano tra Serie A e B. Ora, per fortuna, c'è anche il Messina. Ci è tornata la squadra giallorossa, l'ACR, al termine di una stagione esaltante e di una tiratissima lotta con i "fratelli" dell'FC.

"Il mio sogno è sempre stato questo, quello di essere il presidente del Messina. Forse sono un cretino che spende senza pensare al business, io non voglio apparire. Fino allo scorso anno ho solo perso come immagine, sono una persona vera e sanguigna. Sono felicissimo, fino all’ultimo istante non ci credevo. Conosco il calcio, fino alla fine non credevo fosse possibile. Non farò promesse, mai più. Ho speso tanto e va bene così, voglio raggiungere gli obiettivi. La Serie C è difficilissima, come una Serie B visti i nomi. Una dedica? A mio fratello Pippo che non c’è più, eravamo due corpi in uno e abbiamo fatto sempre tutti insieme e come se fosse qui". Queste le parole del presidente Pietro Sciotto, che nel 2017 ha fatto rinascere il Messina dopo il secondo fallimento in meno di dieci anni. 

Ma perché è importante il Messina nel professionismo? Basterebbe recuperare le immagini - per i tifosi giallorossi sicuramente non è necessario, i ricordi ancora vividi - della cavalcata che ha portato i siciliani in Serie A nel 2004, delle sfide alle grandi del calcio sempre a testa alta, dello storico settimo posto nel 2005. Messina è una piazza affamata di calcio, il cui pubblico può spingere a grandi traguardi anche la più operaia delle squadre. Un tifo del genere e una piazza del genere, almeno in Serie C, non possono proprio mancare. 

Dopo un paio d'anni gloriosi di nuovo la B e poi il fallimento del club. Si riparte dalla D, limbo dove il Messina resta per diversi anni finché nel 2013 approda in Seconda Divisione e poi il Lega Pro Unica. Il 7° posto del 2016 illude che si possa tornare ai fasti del decennio precedente, ma appena dodici mesi dopo il Messina viene cancellato di nuovo. 

Si riparte ancora, per la seconda volta in dieci anni, dai dilettanti. Alti e bassi, poi la cavalcata di questa stagione, che fa tornare alla mente dolci ricordi alla tifoseria. I derby con Catania e Palermo, le sfide nei grandi stadi, gli spalti pieni. Tutto questo può tornare e sta tornando. Per uno nuovo ciclo che può e deve portare Messina e il Messina dove merita.