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INTERVISTA TC - Minguzzi: "Via da Carrara forse per scarso feeling con club"TUTTO mercato WEB
© foto di Mirco Sorrentino/Uff. Stampa Paganese
giovedì 28 ottobre 2021, 20:30Interviste TC
di Raffaella Bon
per Tuttoc.com

INTERVISTA TC - Minguzzi: "Via da Carrara forse per scarso feeling con club"

Il direttore sportivo Vincenzo Minguzzi è intervenuto ai microfoni di TuttoC.com. Il primo argomento toccato è stato il suo addio alla Carrarese nei mesi scorsi:

"L'addio è dovuto probabilmente a un feeling mai nato con la proprietà. Faccio questo lavoro da tanti anni e con buoni risultati. Avevo la missione di svecchiare la squadra e abbassare i costi, di fare minutaggio. E credo di aver fatto un buonissimo lavoro. Ho visto la partita con l'Entella di domenica, con sette under in campo dall'inizio e altri due in corso d'opera. È una squadra molto giovane, con ragazzi di proprietà o prestiti valorizzati o dalla B. Quello che era l'obiettivo sta iniziando a rendere".

In questo avvio di stagione ci sono stati comunque alti e bassi.
"Sono stati conseguenti a un ritardo di condizione a causa dei problemi legati al Covid di questa estate, praticamente non abbiamo potuto fare pre-campionato. I primi esperimenti probanti sono stati fatti su partite ufficiali. Che le prime partite si sarebbe potuto soffrire era ipotizzabile. Forse da parte della proprietà ci si aspettava non solo di dimezzare i costi ma anche di vincere tutte le partite. Ora la squadra ha acquisito una sua fisionomia, gioca con equilibrio, come io pensavo con un centrocampista in più, e in questo momento sta vendendo cara la pelle".

Tornando a domenica, la squadra si è fatta valere.
"Quando ho visto tutti quegli under in campo è stata una bella soddisfazione, qualche addetto ai lavori mi ha chiamato per farmi i complimenti. Ci sono dei ragazzi di grande prospettiva, per me è un grande risultato. Un po' come è successo l'anno scorso a Grosseto, una squadra quella che qualcuno sta rimpiangendo, costata poco e arrivata ai playoff. Quei ragazzi sono stati forse un po' sottovalutati, hanno voluto cambiare molto ma i risultati non sono gli stessi. Anche se avranno modo da qui in avanti di recuperare posizioni".

In Serie C come sempre tanti esoneri.
"C'è troppa superficialità nel costruire le squadre, si ammucchiano giocatori. Il problema secondo me viene da alcuni presidenti, che sottovalutano quella che è la progettualità. Ingaggiano un direttore sportivo con poca esperienza, ammucchiano 20, 25, 30 giocati e pensano di aver fatto la squadra. Non è così che funziona, bisogna saper lavorare, le squadre vanno pensate, ci vuole tempo. Quel che consiglio io ai presidenti è di stare attenti quando si fanno gli investimenti, perché il rischio è spendere soldi senza ottenere risultati. E poi la colpa ricade sugli anelli deboli, vedi l'allenatore".

Un commento sul Catania?
"Si sapeva che da un momento all'altro potesse scoprirsi tutto. Tacopina è stato lì mesi e nonostante ci avesse anche messo soldi ha preferito andar via. La situazione quindi era pesante. Quando succede qualcosa del genere, si cerca di tener in vita la società più a lungo possibile. Il fallimento sarebbe un problema enorme per tutti. Ma se una società non può più andare avanti, inutile tenerla in vita con l'ossigeno perché i problemi saltano fuori tutti e c'è il rischio di falsare un campionato. Bisogna avere il coraggio di intervenire prima, di avere sotto controllo tutti i partecipanti quandi si parte".