Frare: "Dalla B alla C? Triestina mi offriva obiettivi che si sposavano coi miei"
Domenico Frare, centrale difensivo della Triestina, si è raccontato dalle colonne de Il Piccolo. Il classe 1996 ha lasciato il Cittadella dopo tanti anni e ha quindi spiegato cosa l’ha convinto della proposta dei giuliani: "Dico la verità, io sono innamorato da sempre di Trieste, abito a un’ora e mezza, ci sono venuto appena possibile a visitarla più volte. Anzi, sono addirittura venuto a vedere la finale playoff del 2019 contro il Pisa. Come mai? Perché mi ha sempre colpito lo stadio Rocco e perché tifavo Triestina, anche se purtroppo non è finita bene. A proposito dello stadio, non vedo l’ora di giocarci perché è davvero stupendo. Dico la verità, ho sempre pensato che prima o poi sarei venuto a Trieste".
Un 'passo indietro' per lui che dalla B è sceso in C: "Se mi è pesato? Io ho visto il progetto che offriva la Triestina a livello di obiettivi, e si sposavano perfettamente con i miei. Sono super motivato, convinto che questa società e questa città non possano rimanere in serie C, non se lo meritano. E io so che posso dare una mano per questo obiettivo".
Dalla serie C mancava da sette anni: "Ora che ha visto le prime partite posso dire se c’è qualche differenza? Secondo me non è cambiato molto: ci sono sempre squadre che ti aspettano e giocano molto sulle ripartenze, però ho visto dai compagni grande qualità per fronteggiare questo problema".
A proposito del fatto che non ha ancora potuto giocare, inevitabile chiedergli a che punto è il recupero dall’infortunio e di cosa si trattava: "Ho avuto un problema ad aprile, un’iperestensione del ginocchio che mi sono portato dietro e ha dato qualche noia, ma anche se non mi piace quantificare i tempi, dico che per quanto riguarda il recupero ormai siamo in dirittura".