
Denis Chiesa saluta la Dolomiti Bellunesi: “Doloroso, ma voglio ancora la Serie C”
Dopo una stagione da titolare indiscusso e leader silenzioso nella retroguardia della Dolomiti Bellunesi, Denis Chiesa non farà parte della rosa che affronterà la prossima Serie C. Una separazione inattesa e amara, come raccontato dallo stesso difensore classe ’98 al Corriere delle Alpi, in un’intervista in cui esprime tutto il proprio rammarico per un epilogo definito “inevitabile ma doloroso”.
"Conquistare la Serie C con il club del mio territorio era stato un sogno. Mi aspettavo di continuare, anche perché la società mi aveva chiesto di trasmettere valori di appartenenza", ha spiegato. "A novembre mi venne proposta una bozza di rinnovo, poi mai discussa fino a febbraio. Quando sono partito per le vacanze a giugno eravamo d’accordo su tutto. Invece, mentre ero via, mi è stato comunicato che la società aveva deciso di puntare su altri. Non per motivi economici, ma tecnici".
Nonostante la delusione, Chiesa mantiene uno spirito positivo: "So come va il calcio, e rispetto la scelta. Resto però convinto di poter giocare in Serie C, perché me la sono meritata. Se dovrò ripartire da una categoria inferiore, lo farò con umiltà, ma senza smettere di crederci".
Il difensore chiude con parole di rispetto: "Con Giugliarelli ci siamo salutati stringendoci la mano. Pensavo che con la conferma di Zanini in panchina si sarebbe mantenuta la base del gruppo vincente. Così non è stato. Ora guardo avanti".
"Conquistare la Serie C con il club del mio territorio era stato un sogno. Mi aspettavo di continuare, anche perché la società mi aveva chiesto di trasmettere valori di appartenenza", ha spiegato. "A novembre mi venne proposta una bozza di rinnovo, poi mai discussa fino a febbraio. Quando sono partito per le vacanze a giugno eravamo d’accordo su tutto. Invece, mentre ero via, mi è stato comunicato che la società aveva deciso di puntare su altri. Non per motivi economici, ma tecnici".
Nonostante la delusione, Chiesa mantiene uno spirito positivo: "So come va il calcio, e rispetto la scelta. Resto però convinto di poter giocare in Serie C, perché me la sono meritata. Se dovrò ripartire da una categoria inferiore, lo farò con umiltà, ma senza smettere di crederci".
Il difensore chiude con parole di rispetto: "Con Giugliarelli ci siamo salutati stringendoci la mano. Pensavo che con la conferma di Zanini in panchina si sarebbe mantenuta la base del gruppo vincente. Così non è stato. Ora guardo avanti".
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