Ravenna, senti l'ex Zizzari: "Società come quella sono il bene del calcio italiano"
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Nel corso della trasmissione mattutina di A Tutta C, il format di TMW Radio interamente dedicato al mondo della Serie C, è intervenuto mister Francesco Zizzari, che ha subito fatto il punto su una sua ex squadra, il Ravenna campione di inverno nel Girone B di categoria: "Conosco e ho avuto il piacere di vivere una stagione meravigliosa a Ravenna, coronata con i playoff e, personalmente, con la vittoria della classifica capocannonieri di quell’annata. Ho un bellissimo ricordo del club e vederlo in quella posizione di classifica mi fa stare bene. Credo che la società abbia fatto un percorso a oggi meraviglioso: non a caso ci sono figure come Braida, Davide Mandorlini che conosco e con cui abbiamo giocato insieme. Sono persone competenti. Tutte queste componenti di serietà e professionalità si sono unite e sarebbe bene, nel calcio, avere proprietà come la famiglia Cipriani".
Anche perché si è già assistito all'esclusione del Rimini, che non è l'unica formazione con problemi. Forse si dovrebbero rivedere anche le situazioni antecedenti all’iscrizione ai vari campionati, perché quando si arriva alle scadenze in Serie C c’è sempre da tenere il fiato sospeso.
"Mi sono trovato a vivere anch’io a Siracusa, alla Lucchese, situazioni tristi. Tra l'altro il Siracusa è nuovamente una situazione di poca stabilità societaria, e mi dispiace molto, perché da fuori non ci si rende conto cosa voglia dire fare i professionisti e soprattutto si ha sempre l’idea che 'calciatore' sia uguale a 'zero problemi', ma vi posso garantire che non è così. Dietro a un fallimento ci sono famiglie, magazzinieri, giocatori stessi. Io mi ricordo ancora a Siracusa che portai dietro la famiglia, il padrone di casa l’affitto lo voleva lo stesso, non interessava della situazione che si stava vivendo. Quell’anno lì, sulla carta, vincemmo il campionato e per colpa dei punti di penalizzazione fummo costretti a fare i playoff persi poi con l’Ancona. Dico una cosa: andrebbero premiate le società serie, dove ci sono programma, dove si conoscono le persone. Non affidiamoci a una caparra, a un assegno o a una garanzia, andiamo in fondo".
Altro tema cruciale, in relazione a questo, i settori giovanili e le Academy, tu ne hai una.
"Sette anni fa, a fine carriera, ho iniziato un po’ a guardare dentro il bambino che è in me, che da piccolino prendeva il pallone, andava sotto casa con gli amici a giocare nel cortile, con entusiasmo e passione. Mi son chiesto come fosse possibile che questi valori si siano messi da parte, anche se sicuramente il Covid un po’ ha inciso. Ed è stato li che mi son deciso a creato la FZ 11 Academy: è un progetto fatto solo da professionisti, da persone che hanno veramente giocato a calcio per anni, che a livello umano e professionale possono educare. Privatamente facciamo delle sessioni dove, attraverso un gestionale, diamo la possibilità ai genitori di rivedere tutti gli allenamenti, perché c'è una cosa fondamentale: il genitore non deve stare li, non deve entrare nella nostra professionalità. Lavoriamo con tantissimi ragazze e ragazzi, ognuno ha un percorso proprio, e non deve esserci l'idea di creare cloni di Neymar, Messi, Ronaldo. Si ha sempre l’idea che un bambino del 2018 si debba divertire, ma deve anche responsabilizzarsi, con a esempio piccoli. Quali?= La borsa. Invece di farla preparare alla mamma o al babbo, ci pensa lui. Accogliamo più di 350 ragazzi da tutta Italia, e il nostro è un progetto importante perché non parla solo di calcio, ma anche di educazione, di formazione, di rispetto. Facciamo fare l’esperienza ai ragazzi con un nutrizionista, educhiamo i ragazzi al risparmio e allo spreco alimentare, facciamo capire loro anche l'importanza di uno stile di vita corretto, che passa dalla sveglia fino al lavarsi i denti dopo i pasti"
(Per l'intervista integrale, clicca sul podcast a fine articolo)
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