Carpi, il futuro del "Cabassi" al centro del dibattito: dialogo aperto con il Comune
Il futuro della gestione dello stadio 'Cabassi' diventa una priorità nell'agenda del Carpi. In occasione del tradizionale pranzo natalizio con la stampa, il Direttore Generale Enrico Bonzanini ha fatto il punto sulla scadenza del 15 agosto 2026, data in cui terminerà il primo triennio della convenzione siglata nel 2023.
La situazione attuale, stando alle parole della dirigenza riportate de Il Resto del Carlino, impone una riflessione profonda. Sebbene l'accordo preveda la possibilità di un rinnovo tacito per ulteriori tre anni, questa opzione sembra al momento esclusa per ragioni puramente economiche.
Costi di gestione e ricerca di nuovi modelli
"Il rinnovo alle attuali condizioni non risulta più sostenibile a causa dei costi di gestione attualizzati", ha spiegato chiaramente Bonzanini. Il divario tra gli oneri di mantenimento dell'impianto e l'attuale impianto contrattuale spinge il club a cercare una soluzione alternativa o una revisione profonda dell'accordo esistente.
La dirigenza biancorossa ha già avviato un primo confronto preliminare con l’Amministrazione Comunale per esplorare strade inedite. Tra le ipotesi vagliate:
Analisi di modelli esterni: La società sta studiando casi di successo in altre piazze di Serie C.
Superamento della convenzione attuale: La ricerca di una gestione che garantisca maggiore sostenibilità finanziaria nel lungo periodo.
Nonostante un primo tentativo di importare un modello già applicato altrove sia risultato di difficile attuazione, Bonzanini ha rassicurato l'ambiente: la volontà del club è trovare una soluzione migliorativa che permetta al Carpi di gestire la propria "casa" senza gravare eccessivamente sul bilancio societario.
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