Giammarioli: “Rimini, solo un grande dispiacere. Serviva più prevenzione”
Stefano Giammarioli è intervenuto nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, trasmissione in onda su TMW Radio e su Il 61, canale 61 del digitale terrestre.
Direttore, la ferita per quanto accaduto a Rimini è ancora aperta. Vuole mandare un messaggio alla città e ai tifosi?
«È solo un grandissimo dispiacere per una piazza, una città e una tifoseria che hanno sempre sostenuto e amato i propri colori. Sono stato a Rimini per poco tempo, ma ho capito immediatamente quanto la squadra fosse importante per la gente. Purtroppo negli ultimi anni sono stati commessi molti errori, soprattutto nella gestione finanziaria, che hanno portato a una situazione brutta e inaspettata».
Quando è arrivato a Rimini si percepiva il rischio di non riuscire a portare a termine il campionato?
«Io non mi sono mai occupato direttamente della gestione finanziaria, anche se indirettamente mi accorgevo che c’erano troppe situazioni difficili. Onestamente non mi aspettavo che si potesse arrivare a un’esclusione così rapida e drastica».
Per evitare che casi simili si ripetano, cosa bisognerebbe fare?
«Il discorso è ampio, ma la parola chiave è prevenzione. Bisogna verificare chi acquista una società e se ha davvero le possibilità di portare avanti il progetto. Non dimentichiamo che oltre ai calciatori ci sono tanti dipendenti che lavorano. Serve un controllo serio tra disponibilità economiche e spese, alzando le garanzie fideiussorie per assicurare tranquillità a tutti e garantire il completamento dei campionati».
Guardando al campo: come vede il prosieguo della stagione di Serie C?
«Per quanto riguarda le prime posizioni, il quadro è abbastanza delineato. Nel Girone A il Vicenza sta facendo un percorso importante e credo meriti di tornare protagonista dopo anni difficili. Nel Girone B vedo una lotta serrata tra Arezzo e Ravenna, mentre nel Girone C tante squadre possono ancora ambire alla promozione: è il campionato più combattuto e affascinante».
Che giudizio dà complessivamente alla Serie C?
«È un campionato sempre appassionante. Se riuscissimo a eliminare queste macchie legate alla cattiva gestione di alcune società, resterebbe un torneo capace di offrire grande interesse sportivo. Vedo tanti giovani giocare e spero che questo possa essere la base per un calcio sostenibile, dove i calciatori italiani abbiano sempre più spazio».











