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La rinascita del Mantova. Botturi: "Umili ma pronti a creare grattacapi a tutti"
Il Mantova lo scorso anno ha chiuso la sua stagione in Serie C con una retrocessione nei Dilettanti al termine dei playout contro l'AlbinoLeffe. Oggi, appena tre mesi dopo, il club virgiliano si trova al primo posto del Girone A di Lega Pro. Nel mezzo una riammissione dopo la mancata iscrizione del Pordenone. "Se quando sono arrivato a giugno mi avessero detto che mi sarei trovati ad inizio del campionato con oltre 4mila abbonati e la squadra prima avrei pensato ad uno scherzo - racconta in esclusiva ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com il dt del club Christian Botturi - La realtà, invece, ha raccontato di un gruppo che si è creato velocemente, grazie al grande entusiasmo che si vive nella piazza. E anche un pizzico di fortuna che non guasta. Nulla, però, è stato casuale nelle nostre scelte, vedo quello che questa squadra fa quotidianamente. Sappiamo che il percorso ancora lungo, ma abbiamo le idee chiare".
Quanto ha inciso sul nuovo percorso l'entusiasmo che il presidente Piccoli ha manifestato dal giorno in cui ha preso il timone del club?
"Il presidente si è esposto in prima persona con la tifoseria e la città intera. Sarebbe rimasto a Mantova sia con risultati positivi che con quelli negativi. E quello ha donato a tutti la serenità che serve per lavorare bene nel quotidiano. Con umiltà. E il tecnico, Davide Possanzini, ha dimostrato di essere una persona emotivamente molto intelligente nel gestire questo nuovo corso".
Guardando indietro alla sessione di mercato estivo, come valuta il vostro operato? Ci sono giocatori che avrebbe voluto portare a Mantova e che, per qualsiasi motivi, vi sono sfuggiti?
"Tutti i 26 giocatori che sono arrivati sono stati studiati e scelti in base alle esigenze tecniche del nostro allenatore e per questo motivo me li tengo tutti stretti. Non abbiamo dovuto rincorrere nessuno, ma, anzi, molti hanno scelto Mantova e il nostro progetto prima ancora di sapere quale fosse la categoria nella quale avremmo militato. Il nostro è un lavoro di gruppo, che parte dal presidente Piccoli, passa per il segretario Alessandro Raffa, il responsabile dello scouting Vincenzo Talluto, il sottoscritto e arriva fino al tecnico. A Mantova è il gruppo che fa la differenza".
Ad attendervi nel prossimo turno di campionato c'è la Triestina. Che gara si aspetta?
"Visto il nostro recente passato, che parla di una retrocessione amara in Serie D, non possiamo permetterci di fare ragionamenti di alcun genere sugli avversari. Per noi affrontare la prima o l'ultima in classifica non cambia niente. Nessuna esaltazione, ma la voglia di rappresentare con orgoglio la città di Mantova. Tra l'altro con la Triestina la nostra ultima vittoria in Serie C risale a 46 anni fa e per questo motivo c'è anche la voglia di sovvertire la cabala. Sul piano tecnico, infine, non si può negare che abbiano un allenatore top per la categoria come Tesser, oltre ad elementi in campo del calibro di Lescano, D'Urso, Vallocchia e Struna a riprova che sia una squadra costruita per tentare un salto immediato di categoria".
Infine un pensiero sul Girone A che vi vede protagonisti quest'anno. Anche in relazione agli altri raggruppamenti
"Iniziando dagli altri due dico che il B è il più qualitativo, mentre nel C c'è il fattore ambientale a farla da padrone come ha dimostrato il match di ieri fra Catania e Foggia. Nel Girone A, invece, credo che ci sia ancora una fase di studio fra le varie squadre, con il Vicenza che ha qualcosa in più e il Padova che punta a competere. Attenzione, però, alle eventuali outsider come Lumezzane, e Trento. O magari lo stesso Mantova. Spero di creare molti molti grattacapi a tutti".
Quanto ha inciso sul nuovo percorso l'entusiasmo che il presidente Piccoli ha manifestato dal giorno in cui ha preso il timone del club?
"Il presidente si è esposto in prima persona con la tifoseria e la città intera. Sarebbe rimasto a Mantova sia con risultati positivi che con quelli negativi. E quello ha donato a tutti la serenità che serve per lavorare bene nel quotidiano. Con umiltà. E il tecnico, Davide Possanzini, ha dimostrato di essere una persona emotivamente molto intelligente nel gestire questo nuovo corso".
Guardando indietro alla sessione di mercato estivo, come valuta il vostro operato? Ci sono giocatori che avrebbe voluto portare a Mantova e che, per qualsiasi motivi, vi sono sfuggiti?
"Tutti i 26 giocatori che sono arrivati sono stati studiati e scelti in base alle esigenze tecniche del nostro allenatore e per questo motivo me li tengo tutti stretti. Non abbiamo dovuto rincorrere nessuno, ma, anzi, molti hanno scelto Mantova e il nostro progetto prima ancora di sapere quale fosse la categoria nella quale avremmo militato. Il nostro è un lavoro di gruppo, che parte dal presidente Piccoli, passa per il segretario Alessandro Raffa, il responsabile dello scouting Vincenzo Talluto, il sottoscritto e arriva fino al tecnico. A Mantova è il gruppo che fa la differenza".
Ad attendervi nel prossimo turno di campionato c'è la Triestina. Che gara si aspetta?
"Visto il nostro recente passato, che parla di una retrocessione amara in Serie D, non possiamo permetterci di fare ragionamenti di alcun genere sugli avversari. Per noi affrontare la prima o l'ultima in classifica non cambia niente. Nessuna esaltazione, ma la voglia di rappresentare con orgoglio la città di Mantova. Tra l'altro con la Triestina la nostra ultima vittoria in Serie C risale a 46 anni fa e per questo motivo c'è anche la voglia di sovvertire la cabala. Sul piano tecnico, infine, non si può negare che abbiano un allenatore top per la categoria come Tesser, oltre ad elementi in campo del calibro di Lescano, D'Urso, Vallocchia e Struna a riprova che sia una squadra costruita per tentare un salto immediato di categoria".
Infine un pensiero sul Girone A che vi vede protagonisti quest'anno. Anche in relazione agli altri raggruppamenti
"Iniziando dagli altri due dico che il B è il più qualitativo, mentre nel C c'è il fattore ambientale a farla da padrone come ha dimostrato il match di ieri fra Catania e Foggia. Nel Girone A, invece, credo che ci sia ancora una fase di studio fra le varie squadre, con il Vicenza che ha qualcosa in più e il Padova che punta a competere. Attenzione, però, alle eventuali outsider come Lumezzane, e Trento. O magari lo stesso Mantova. Spero di creare molti molti grattacapi a tutti".
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