
Il Torino preoccupa: è tutto ancora da forgiare. Lo dimostra l’amichevole persa con il Valencia con difesa, centrocampo e attacco che non convincono
Si è rivisto in campo Zapata nei minuti finali - all’88 dopo poco più di dieci mesi di forzato stop a causa del grave infortunio - dell’amichevole con il Valencia è questa è stata l’unica cosa davvero molto positiva della serata di ieri, per il resto ci si aspettava qualche cosa di più dal Torino a nove giorni dalla prima partita ufficiale di questa stagione, con il Modena in Coppa Italia. Gli spagnoli sono più avanti con la preparazione poiché iniziano il campionato fra sei giorni e di certo ha anche pesato l’espulsione di Anjorin per doppia ammonizione al 49’, ma questi non possono essere alibi per la netta sconfitta per 3 a 0, anche perché i pipistrelli avevano realizzato due gol già nel primo tempo, 20’ Javi Guerra e Roja 42’ per poi arrotondare il bottino ancora con Javi Guerra al 58’.
Volendo fare un’estrema sintesi della partita si potrebbe dire: difesa inguardabile, centrocampo non pervenuto e attacco asfittico. Il giudizio detto così è molto severo però si sono rivisti i soliti difetti che avevano già caratterizzato il Torino dell’anno scorso: gol presi per disattenzioni individuali e collettive, difficoltà a creare azioni da gol e pessima mira sotto porta e centrocampo che manca nel dare equilibrio alla squadra non fornendo né protezione alla difesa né creando gioco per alimentare la manovra offensiva. Per carità qualche spunto del gioco che vorrebbe Baroni lo si è anche visto, ma è stato troppo poco. I terzini hanno provato a salire, gli esterni ad accentrarsi, però questo finiva quasi sempre senza un seguito perché mancava l’apporto del centrocampo e non per nulla Vlasic spesso ha dovuto abbassarsi per tappare le falle. Ma la cosa che per certi versi preoccupa di più è stata la staticità dei giocatori granata in fase di non possesso palla: si fa fatica infatti a ricordare qualcuno che andasse in pressione sul portatore di palla avversario. Fin dal primo tempo Baroni ha chiesto più volte ai terzini di alzarsi in modo che gli esterni creassero la superiorità numerica però questo non si è concretizzato molto. E le ripartenze del Valencia sono state una spina nel fianco dei granata che spesso si sono trovati in inferiorità numerica.
Baroni si affida al 4-2-3-1 con Israel in porta; Pedersen, Coco, Maripán e Biraghi in difesa; Casadei e Anjorin a centrocampo; Gineitis, Vlasic e Aboukhlal sulla trequarti; Adams come punta. In panchina: Paleari, Popa, Ilic, Ilkhan, Sanabria, Simeone, Lazaro, Dembélé, Ngonge, Ismajli, Tameze, Bianay Balcot, Zapata. Il primo gol parte dal saper sfruttare l’occasione da parte di Javi Guerra, giovane davvero molto interessante, che s’infila nello spazio e al limite dell’area dà a Foulquier che con un uno-due mette il compagno davanti a Israel e così Javi Guerra tira facendo passare il pallone fra le gambe di Coco e poi la sfera s’insacca nei pressi del palo lontano dove il portiere granata non può arrivare. Coco poteva fare meglio, ma anche Anjorin è rimasto fermo e Biraghi ha solo guardato. La reazione del Torino c’è stata al 23’ quando Anjorin ha dato a Casadei che ha servito in area Aboukhlal che ha smistato in mezzo per Adams che però è stato impreciso nell’arrivare sulla palla e ha così concluso senza inquadrare la porta facendo sfumare l’occasione. Passa un minuto e Gineitis anziché proseguire l’azione preferisce passare a Adams (in fuorigioco) che serve Aboukhlal che da due passi segna, ma l’arbitro annulla. Al 25’ Adams dal limite con una bella serpentina salta due avversari e poi di potenza conclude, ma indirizza la palla alta sopra la traversa. Il primo tiro, degno di questo nome, del Torino è di Vlasic che al 28’ impegna Agirrezabala, che non si fa sorprendere. Al 29’ l’ammonizione di Anjorin per un fallo su Raba. La luce del Torino si offusca e il giro palla quando c’è è per lo più sterile. Al 42’ su un lancio lungo Coco ha la peggio in un contrasto con Hugo Duro e il Valencia può così partire in contropiede con il pallone che arriva a Roja che controlla bene, sterza e col mancino lo insacca sul primo palo: Israel si muove in ritardo e così non riesce a parare. Il Torino è sotto di due gol.
Nella ripresa, subito un cambio per il Valencia dentro Diakhaby per Copete, mentre Baroni rimanda in campo l’11 del primo tempo. Al 49’ Anjorin, al limite dell’area, trattiene Hugo Duro per impedirgli di involarsi e rimedia il secondo cartellino giallo e così viene espulso. Doveva stare più attento sapendo di esser stato già ammonito, anche perché così ha di sicuro in parte scombinato i piani di Baroni che magari avrebbe fatto scelte differenti per quel che concerne i cambi. Al 51’ Aboukhlal sfrutta un filtrante per trovarsi da solo al cospetto di Agirrezabala però poi opta per il cucchiaio che il portiere avversario para, di sicuro l’ex Tolosa poteva fare meglio. Al 55’ è ammonito Raba. In campo si vede più il Valencia del Torino. Inizia poi la sequela dei cambi. Al 56’ Baroni manda in campo Ismajli, Lazaro, Ilic, Ngone e Simeone, al suo debutto in granata, al posto di Maripán, Biraghi, Aboukhlal, Gineitis e Adams. Ma due minuti dopo arriva il terzo gol del Valencia: in un contrasto Pepelu ha la meglio su Simeone e serve Javi Guerra che senza problemi con un pallonetto beffa Israel. La difesa granata ha lasciato un buco che il canterano del Valencia ha sfruttato alla perfezione. I ritmi si abbassano e il Valencia pressa di meno, pur mantenendo il possesso palla, ma il Torino comunque patisce l’inferiorità numerica. Al 62’ Corberan fa due cambi: Pablo Lopez e Jesus Vasquez per Gaya e Pepelu. Al 67’ Ngonge, Simeone e Casadei fraseggiano e poi il Cholito arriva al tiro, ma non inquadra la porta. Il Torino continua ad essere in difficoltà e Vlasic più volte è costretto ad abbassarsi per dare una mano in fase difensiva. Al 69’ bello spunto di Ilic per Valsic che però non viene ben sfruttato. Al 72’ è ammonito Casadei. Al 75’ altri cambi per i Valencia: entrano Santamaria, Comert, Otorbi, Gurendal, Nunez e Aimar ed escono Javi Guerra, Rioja, Foulquier, Pepelu, Diego Lopez e Hugo Duro. Al 79’ il Valencia per poco non segna il quarto gol, un cross attraversa tutta l’area del Torino e poi Vasquez tira senza trovare la porta. All’85 l’ultima sostituzione per il Valencia: esce Tarrega ed entra Rubo. All’88 è il momento di Zapata che torna a calcare il campo in una partita dopo 308 giorni. Doppia sostituzione per il Torino dentro Ilkhan e Zapata che prendono il posto di Casadei e Vlasic. Al 91’ su spunto di Ilkhan che avanza e serve Zapata che con un passaggio morbido dà palla a Ngonge che controlla la sfera e la recapita a Ilic che prova il tiro col destro senza fortuna.
Adesso tocca a Baroni trovare un giusto assetto e dare un gioco convincente, il tempo stringe. Di sicuro però servono rinforzi e non bastano il terzino sinistro e l’esterno d’attacco promessi da Cairo, il presidente non era al Mestalla però avrà visto la partita e si sarà accorto delle problematiche. E comunque in Spagna erano presenti sia il direttore tecnico Vagnati sia il suo braccio destro Moretti. Nel precampionato i granata in 5 amichevoli hanno subito 11 gol, nessuna gara senza subire reti, e ne hanno segnati 7, dei quali quattro alla Cremonese e nessuno al Valencia.
Nell’amichevole con il Valencia si è visto chiaramente che Coco ha dei limiti e che Casadei ha bisogno di avere a fianco un giocatore esperto e di qualità che gli permetta di crescere senza affanni. Di sicuro questa partita ha dato molti spunti sui quali Baroni rifletterà e c’è ancora una settimana di tempo per amalgamare di più i nuovi arrivati soprattutto Ngonge, Aboukhlal e Simeone. Ma va anche detto che se la musica non cambia in fretta sarà tutto in salita visti gli inizi di campionato con squadre sulla carta molto più forti che rispondono al nome di Inter, Fiorentina, Roma e Atalanta.
Si confida in Baroni sperando di non dover dire che quest'anno “suma bin ciapà”.





