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I capi saldi di Baroni per il Torino: la difesa a quattro e i due esterni sono imprescindibili e si può abbondare con gli attaccantiTUTTO mercato WEB
Marco Baroni
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

I capi saldi di Baroni per il Torino: la difesa a quattro e i due esterni sono imprescindibili e si può abbondare con gli attaccanti

Il Torino che veste avrà in questa stagione appena iniziata? 4-2-3-1 oppure 4-3-3 o chissà magari qualche altra variante? Difficile dare una risposta in questo momento e forse neppure mister Baroni lo sa esattamente. Però è certo che l’allenatore ha dei capisaldi imprescindibili: la difesa a quattro e i due esterni. E va aggiunto a centrocampo un vertice alto e uno basso in funzione dell'avversario. Un altro desiderata di Baroni è avere tanti attaccanti in campo, ovviamente quando ci sarà la possibilità che tutta la squadra abbia uno stato di forma psicofisica ottimale.

Il tecnico granata d’abitudine considera che i titolari siano 22-23 e in ogni partita pensa a 16 giocatori e non a 11. E in particolare sui subentranti pensa che “storicamente e statisticamente vanno in campo nel momento più importante della partita e sono ancora quasi più importanti di quelli che escono”.

La filosofia di gioco di Baroni è partire dal gol per questo già il giorno della sua presentazione aveva detto: “Credo molto nel doppio esterno quindi dentro il campo ci possono essere varianti, anche se penso che i due mediani ci possano dare soluzioni offensive maggiori perché io parto sempre dal gol e poi torno indietro. Il calcio è fatto per andare a far gol e poi da lì si scende”. Però poi una volta toccato con mano, nella partita di Coppa Italia col Modena, che la squadra faticava con soli due mediani e tre alle spalle della punta ha cambiato aggiungendo un centrocampista, in quel caso Ilkhan come poi avvenuto anche nel match con l’Inter visto che Asllani era appena arrivato e quindi non ha giocato, cosa che invece ha fatto nella partita successiva con la Fiorentina.

Baroni è pronto a cambiare come disse dopo la partita col Modena: “Parto e poi modifico nella misura in cui vedo che la squadra ha bisogno di qualcosa di diverso”. Però per lui “non c'è una squadra che difende e una che attacca poiché si lavora tutti insieme”. E i calciatori possono anche giocare fuori ruolo se c’è da parte loro la disponibilità a farlo: “L'obiettivo è cercare molta mobilità spesso anche fuori dalla posizione. Cerco sempre, come si dice dalle mie parti, di tenere i giocatori a casa propria per creargli un percorso nel quale possano sentirsi comodi, a loro agio. Però all'interno di questo c'è anche l'aspetto delle valutazioni. Se qualche giocatore magari è stato un pochino fuori posizione – diceva il giorno della sua presentazione - da parte mia c'è sempre stata la richiesta e dalla loro un'adesione. Io posso avere un'idea, un pensiero però poi questa cosa deve passare, filtrare e quindi a qualche giocatore ho chiesto di cambiare posizione anche per delle necessità e ho avuto massima collaborazione”.

L’avvio di stagione del Torino è stato complicato come dimostrano la difficoltà avuto nel primo tempo in Coppa Italia con una squadra di Serie B e la batosta inflitta dall’Inter alla prima di campionato e non essere andati oltre il pareggio a reti inviolate con la Fiorentina nella gara successiva.  Il Torino in estate ha cambiato giocatori, sono andati via titolarissimi come Milinkovic-Savic e Ricci e sono arrivati Israel, Ismajli, Nkounkou, Anjorin, Asllani, Ngonge, Aboukhlal e Simeone. Sono rientrati da infortuni importanti il giovane Ilkhan e il veterano Zapata, che però finora non ha ancora trovato il top della condizione atletica. Ismajli ha dovuto fermasi prima della Coppa Italia per un problema muscolare. Con la variazione del modulo, passaggio dal 4-2-3-1 al 4-3-3, e calciatori che sono arrivati a campionato già iniziato, come Asllani, la difficoltà a trovare l’assetto migliore non è mancata, anzi. Baroni non vuole che sia un alibi, ma resta il fatto che il Torino ha perso del tempo prezioso in fase di preparazione. Ora con la sosta del campionato, per gli impegni della Nazionale, Baroni lavora con i giocatori che sono rimasti a sua disposizione per cercare il miglior assetto possibile per la squadra. Ma mancano Adams, Asllani, Coco, Gineitis, Ilkhan, Ilic, Israel, Maripán, Masina, Pedersen e Perciun tanti quindi i giocatori sia in difesa sia a centrocampo per cui quanto potrà servire la sosta è complicato a dirsi.

La ricerca del gol è alla base di tutto per Baroni e infatti nel calcio vince chi fa un gol in più dell’avversario o se si vuole vedere da un’altra prospettiva chi subisce una rete in meno.  Il mister non si è posto un obiettivo stagionale da raggiungere, al Torino è un tabù, ma  come ha dichiarato ieri a Sky Sport Insider: “Devo lavorare forte per creare valore in questa squadra”. E in precedenza, nel post gara con la Fiorentina dove c’era stato un passo avanti rispetto all’Inter, aveva detto: “Credo in questa squadra, credo nel valore della squadra quindi è di lì che si parte. E’ la prima pietra che abbiamo messo e c'è da lavorare tanto, però vedo il risultato”. E aveva anche aggiunto: “Non faccio programmi, dobbiamo lavorare tanto e poi piano piano, se saremo bravi nella crescita e nei miglioramenti possiamo alzare, step by step, l’asticella, ma in questo momento la cosa principale è lavorare a testa bassa sul gruppo che abbiamo e lo faremo”.