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5 dicembre 2001, Vincenzo Scifo saluta il calcio. Platini lo incoronò "suo unico erede"TUTTO mercato WEB
martedì 5 dicembre 2023, 00:00Accadde Oggi...
di Andrea Losapio

5 dicembre 2001, Vincenzo Scifo saluta il calcio. Platini lo incoronò "suo unico erede"

Essere titolari in un Europeo a 18 anni? Vincenzo Scifo ce l'ha fatta. Centrocampista centrale belga, nel 1984 parte nell'undici di partenza contro Jugoslavia, Francia (che poi vincerà il torneo) e Danimarca. I transalpini vinceranno poi quell'Europeo e per Scifo arriva una sorta di incoronazione, perché Michel Platini lo considera come suo erede. Pochi giorni prima aveva preso la cittadinanza belga, non prima che Bearzot cercasse di "scipparlo" come oriundo per la propria nazionale. Ovviamente Scifo era nato in Belgio, a La Louviere, ma da genitori italiani. Per questo sperava di giocare con la maglia azzurra, ma il procrastinatore della federazione lo indusse a scegliere la nazionale di nascita. Dopo la partita con la Jugoslavia dirà: "Sono contento, ma sarei stato più felice se giocavo con l'Italia. Mi andava bene qualunque squadra, credo che sarei riuscito ad arrivare alla Nazionale. I tifosi scandivano il mio nome? È una bella cosa, forse una bella favola".

Poi in Italia ci arrivò davvero, ma con la maglia dell'Inter. Un'esperienza deludente che lo fa ripartire dalla Francia, mentre nel 1991 ha una seconda possibilità con il Torino, facendo molto meglio rispetto all'anno nerazzurro. Con Mondonico arriva anche in finale di Coppa UEFA - quella della famosa sedia - e vince la Coppa Italia contro la Roma. Poi Monaco, Anderlecht e Charleroi, dove scopre di soffrire di artrite cronica, la stessa che lo porta a ritirarsi.


Così il 5 dicembre del 2001, a pochi mesi dal suo quinto Mondiale, Scifo saluta il pallone. "Vi annuncio il mio ritiro dal calcio giocato. Soffro di artrosi all'anca sinistra, riesco a giocare soltanto grazie alle infiltrazioni ma i medici mi hanno consigliato di smettere. Rischio troppo, non ne vale la pena. Peccato, senza questi acciacchi ce l'avrei fatta a disputare il mio quinto Mondiale in Giappone. Sarebbe stato un risultato strabiliante, la degna conclusione di una carriera meravigliosa". Il Belgio arriverà secondo nel girone, dietro ai padroni di casa nipponici, salvo poi perdere 2-0 contro il Brasile negli ottavi di finale.