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A Salerno si ricompone la coppia Petrachi-Colantuono: a Torino 15 anni fa sfiorò la Serie A
La Salernitana si è affidata per l’ennesima volta a Stefano Colantuono, già sotto contratto con il club granata in altre vesti, per cercare di risollevarsi ed evitare una seconda retrocessione che complicherebbe ancor di più la gestione Iervolino. Una storia iniziata nel 2017 quando venne chiamato a dicembre a prendere il posto di Alberto Bollini chiudendo al dodicesimo posto in classifica e venendo confermato per l’anno successivo quando però a seguito di tre sconfitte consecutive presentò le proprie dimissioni.
Dopo una parentesi alla Sambenedettese come direttore dell’area tecnica, durata circa sei mesi, Colantuono nel 2021 – a tre anni di distanza – tornò a Salerno per prendere il posto di Fabrizio Castori in Serie A e provare a salvare la squadra venendo però esonerato nel febbraio del 2022 dopo aver raccolto due vittorie in 15 gare. Nel finale dello scorso anno un nuovo ritorno in panchina, con zero successi in nove gare e l’amara retrocessione in Serie B nonostante fosse riuscito a pareggiare in casa di due big come Juventus e Milan.
Ieri l’inizio di una nuova avventura alla guida dei campani sotto lo sguardo attento del direttore sportivo Gianluca Petrachi con cui già aveva lavorato al Torino quindici anni fa (stagione 2009/10) quando i due sfiorarono la Serie A perdendo solo nella finale playoff contro il Brescia.
“Colantuono non è un ripiego. Sapete che sono una persona onesta, con voi e con i tifosi. Con Stefano ho condiviso un percorso importantissimo al Torino, conosce totalmente la squadra e l'ambiente. - ha spiegato il ds - Se mi fossi affidato a un altro tecnico, che deve ripartire da zero adattandosi alla piazza comprendendo in tempo record le problematiche, avrei corso un rischio”. “L'anno scorso la Salernitana era ormai avviata ad un certo tipo di campionato, la proprietà mi aveva chiesto una mano per non prendere un altro allenatore. Sono qui da sei anni, sono un uomo della società e ho un rapporto speciale con il club. È l'unica piazza dove sono rimasto per tanti anni, magari resterò ancor di più superando lo score di Bergamo. - ha spiegato Colantuono in conferenza stampa - Mi trovo bene con la gente e con i tifosi, accetto la critica e so che qualcuno non ha digerito questa scelta. Ma sono un salernitano d'adozione, non lo dico per arruffianarmi la piazza. E credo di restare ancora per qualche stagione. Non ero obbligato a restare, il contratto era scaduto. Ho avuto la possibilità di tornare ad allenare, anche all'estero e con offerte importanti. Ma a Salerno c'è un progetto che mi ha suscitato interesse, costruire mi ha sempre stimolato”.
Dopo una parentesi alla Sambenedettese come direttore dell’area tecnica, durata circa sei mesi, Colantuono nel 2021 – a tre anni di distanza – tornò a Salerno per prendere il posto di Fabrizio Castori in Serie A e provare a salvare la squadra venendo però esonerato nel febbraio del 2022 dopo aver raccolto due vittorie in 15 gare. Nel finale dello scorso anno un nuovo ritorno in panchina, con zero successi in nove gare e l’amara retrocessione in Serie B nonostante fosse riuscito a pareggiare in casa di due big come Juventus e Milan.
Ieri l’inizio di una nuova avventura alla guida dei campani sotto lo sguardo attento del direttore sportivo Gianluca Petrachi con cui già aveva lavorato al Torino quindici anni fa (stagione 2009/10) quando i due sfiorarono la Serie A perdendo solo nella finale playoff contro il Brescia.
“Colantuono non è un ripiego. Sapete che sono una persona onesta, con voi e con i tifosi. Con Stefano ho condiviso un percorso importantissimo al Torino, conosce totalmente la squadra e l'ambiente. - ha spiegato il ds - Se mi fossi affidato a un altro tecnico, che deve ripartire da zero adattandosi alla piazza comprendendo in tempo record le problematiche, avrei corso un rischio”. “L'anno scorso la Salernitana era ormai avviata ad un certo tipo di campionato, la proprietà mi aveva chiesto una mano per non prendere un altro allenatore. Sono qui da sei anni, sono un uomo della società e ho un rapporto speciale con il club. È l'unica piazza dove sono rimasto per tanti anni, magari resterò ancor di più superando lo score di Bergamo. - ha spiegato Colantuono in conferenza stampa - Mi trovo bene con la gente e con i tifosi, accetto la critica e so che qualcuno non ha digerito questa scelta. Ma sono un salernitano d'adozione, non lo dico per arruffianarmi la piazza. E credo di restare ancora per qualche stagione. Non ero obbligato a restare, il contratto era scaduto. Ho avuto la possibilità di tornare ad allenare, anche all'estero e con offerte importanti. Ma a Salerno c'è un progetto che mi ha suscitato interesse, costruire mi ha sempre stimolato”.
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