
Torino, è la seconda peggior difesa nella storia del club. Ma i centrali di Baroni sono tutti nazionali
La reazione dopo il doppio schiaffone di Cancellieri e il punto conquistato in trasferta contro la Lazio non possono nascondere i problemi, gravi, che continuano ad affliggere il Toro. E buona parte delle lacune è sempre nel reparto arretrato, una sorta di tallone d’Achille per Baroni: se già in estate c’era la sensazione di una squadra fragile, che prese nove reti tra i due test con il Monaco e l’amichevole a Valencia, in campionato è arrivata la conferma. I 13 gol subiti nelle prime sei giornate non sono soltanto il dato peggiore di tutta la Serie A, pure del Pisa che nell’ultimo turno a Bologna ne ha presi quattro, ma entrano anche nella storia del club. Soltanto una volta, ancora con Cairo presidente nel 2020/2021 targato Giampaolo (16), il Toro era arrivato a questo punto del campionato con così tante reti sul groppone. E le statistiche partono addirittura dal 1929, la prima Serie A a girone unico, e adesso si rivivono gli stessi incubi di appena cinque anni fa.
Guardando gli altri paesi, poi, si nota come Maripan e compagni siano tra le peggiori difese d’Europa: i 2,17 gol subiti di media a partita sono un dato migliore soltanto delle tedesche Eintracht Francoforte e Werder Brema, delle francesi Metz e Lorient e dell’inglese West Ham. C’è da dire, però, che all’estero si segna mediamente molto di più, di conseguenza le reti prese dal Toro hanno un peso più importante. I limiti dei singoli, da Coco e Maripan passando per Ismajli e Masina, vanno inseriti nelle difficoltà di squadra di trovare una solidità e nei continui cambiamenti di Baroni, che ha già variato tre moduli rivoluzionando anche la retroguardia a tre o a quattro. Durante questa pausa, però, non potrà nemmeno cercare le soluzioni e lavorare con gli interpreti: Coco, Masina e Maripan sono in giro per il mondo con le nazionali, Ismajli è fermo ai box per problemi muscolari. Pure l’ex Empoli sarebbe stato convocato, un vero paradosso per il Toro che invece ha proprio nella difesa il suo punto più fragile.
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