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Cinque schiaffi in casa dal Como, La Stampa: "Toro umiliato". Scoppia la contestazioneTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 07:28Rassegna stampa
di Yvonne Alessandro

Cinque schiaffi in casa dal Como, La Stampa: "Toro umiliato". Scoppia la contestazione

Il Torino ha retto un tempo di gioco, ma dal minuto 52 è stato sommerso dal Como degli enfants terribles. "Toro umiliato", il titolo d'impatto adoperato da La Stampa nella sezione interna e dedicata allo sport: un 5-1 che ha lasciato diversi strascichi nella banda di Baroni, scatenando prima gli sfottò dei tifosi granata stessi, che hanno punzecchiato i giocatori con degli "Olé" al giro-palla del Como sull'1-5 nella parte finale del match. E al termine della gara si è scatenata la contestazione. Tra fischi e cori "Vergognatevi", "Meritiamo di più", la rabbia della piazza è stata esasperata e ben in evidenza. Urbano Cairo, presidente del Torino, ha commentato così la pesante sconfitta: "Partita troppo brutta per essere vera. Primo tempo abbiamo tenuto bene, abbiamo tenuto i contropiedi. Nel secondo tempo incredibile, hai fatto 6 partite di alto livello contro Napoli, Juve, Roma, Bologna, Pisa Genoa, e poi fai una partita così. Mancavano alcuni giocatori importanti come Simeone, Adams, Coco, Ismajli, rispetto al derby ne mancavano 4. Sono dispiaciutissimo". Cesc Fabregas, allenatore del Como, ha dichiarato nel post-partita: “È il frutto del lavoro. È lavoro, continuità, consistenza. Stiamo lavorando con ragazzi molto giovani: Addai e Jesús Rodríguez non hanno ancora un anno da professionisti. Hanno fatto qualche partita con Betis e AZ Alkmaar, ora stanno crescendo con noi. Devono ancora migliorare tanto, ma sono solo all’inizio della loro carriera. Questa è la squadra che mi piace vedere: una squadra con fame, con aggressività non solo fisica ma anche mentale. Dobbiamo essere questo tipo di squadra, che va sempre a vincere e che accetta di prendere dei rischi. Mi è piaciuta molto la mentalità, l’attenzione, la fame. La qualità e il talento ci sono. Siamo la squadra più giovane d’Europa, quindi ci saranno alti e bassi, ma serve tranquillità e lavoro".