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Braghin sull'Italdonne: "Situazione bellissima. Ora serve un passo avanti"
Stefano Braghin, responsabile del settore femminile della Juventus, intervistato da Sky Sport alla vigilia della sfida fra Italia e Brasile ha parlato del cammino delle azzurre per poi soffermarsi sui temi del mercato e del professionismo: “Sicuramente una situazione inaspettata, nuova e il merito è delle ragazze che sono riuscite a conquistare con merito questo cammino già dalle qualificazioni. È una situazione che si vive con grande piacere. La doppietta di Galli? Abbiamo una scommessa in ballo perché le dico che tira poco da lontano, ma mi ha voluto smentire nel palcoscenico migliore possibile. Ma tutte le nostre ragazze, anche se quando vestono l’azzurro non ci sono distinzioni, sono state brave e ci fa molto piacere anche se non siamo stupite perché le conosciamo e vediamo lavorare tutti i giorni. Conoscendole hanno il potenziale per fare ancora di più”.
È preoccupato che questa vetrina possa attirare l’interesse dei club europei?
“Vivo questa situazione con l’elmetto, come in guerra. Scherzi a parte, vuol dire che stanno facendo molto bene e ci prendiamo il merito. Poi le ragazze potranno fare le loro valutazioni se arriveranno offerte dall’estero anche perché a livello regolamentare non abbiamo una posizione di forza e conteranno più i rapporti personali. Nel caso in cui alcune dovessero partire ci faremo trovare pronti come sempre per sostituirle al meglio”.
Il prossimo passo sarà il professionismo
“In pochi mesi ci sono in pochi mesi tanti punti di non ritorno dall’Allianz Stadium pieno, al mondiale fino all’impegno di tutti i media sulla valorizzazione di questo mondo. Non si può che andare avanti e sicuramente servono maggiori tutele e garanzie per queste ragazza, sarà il prossimo passo. Che poi si chiami professionismo o altro poco importa, ma sarà importante trovare un compromesso fra le richieste delle ragazze e la situazione attuale del calcio femminile per rendere sostenibile il tutto e non far andare a gambe all’aria il sistema. Sappiamo che nel futuro questo calcio può solo crescere”.
È preoccupato che questa vetrina possa attirare l’interesse dei club europei?
“Vivo questa situazione con l’elmetto, come in guerra. Scherzi a parte, vuol dire che stanno facendo molto bene e ci prendiamo il merito. Poi le ragazze potranno fare le loro valutazioni se arriveranno offerte dall’estero anche perché a livello regolamentare non abbiamo una posizione di forza e conteranno più i rapporti personali. Nel caso in cui alcune dovessero partire ci faremo trovare pronti come sempre per sostituirle al meglio”.
Il prossimo passo sarà il professionismo
“In pochi mesi ci sono in pochi mesi tanti punti di non ritorno dall’Allianz Stadium pieno, al mondiale fino all’impegno di tutti i media sulla valorizzazione di questo mondo. Non si può che andare avanti e sicuramente servono maggiori tutele e garanzie per queste ragazza, sarà il prossimo passo. Che poi si chiami professionismo o altro poco importa, ma sarà importante trovare un compromesso fra le richieste delle ragazze e la situazione attuale del calcio femminile per rendere sostenibile il tutto e non far andare a gambe all’aria il sistema. Sappiamo che nel futuro questo calcio può solo crescere”.
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