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Udinese, la sensazione dal ritiro: squadra in costruzione, il mercato sarà determinante. Sanchez la nota dolente
ieri alle 13:51Editoriale
di Stefano Pontoni
per Tuttoudinese.it

Udinese, la sensazione dal ritiro: squadra in costruzione, il mercato sarà determinante. Sanchez la nota dolente

Giornata di porte aperte ieri nel ritiro di Lienz, con la stampa finalmente ammessa a osservare da vicino i lavori in corso in casa Udinese. Un’occasione utile, anzi preziosa, per tastare il polso della squadra, valutare intensità, atteggiamento e – per quanto possibile – provare a immaginare che direzione prenderà questa nuova stagione.

La sensazione più forte, però, è quella di trovarsi ancora di fronte a un cantiere aperto. Un gruppo in costruzione, con più dubbi che certezze, con la consapevolezza che al momento manca ancora tanto, in ogni reparto. Le due prime uscite stagionali contro Opatija e Shabab Al Ahli, deludenti sotto tutti i punti di vista, sono lì a dimostrarlo: squadra lenta, impacciata, poco brillante e tremendamente povera di idee. Una versione che si spera di non rivedere nelle prossime settimane.

È vero: manca ancora un mese all’inizio del campionato. Giusto, dunque, lasciare alla società il tempo per completare la rosa. Ma rispetto al passato qualcosa è cambiato. Un tempo l’Udinese programmava con largo anticipo, portando in ritiro gran parte della squadra già definita, permettendo così all’allenatore di lavorare con continuità. Ora i tempi del mercato sono cambiati. Vero che il Mondiale per Club ha rallentato tutte le trattative a livello globale e molte squadre, in Italia e all'estero, si trovano nella stessa situazione dei bianconeri.

Il Group Technical Director Gianluca Nani, in conferenza, è stato chiaro: ci saranno ancora molti movimenti, sia in entrata che in uscita. Difesa e attacco restano le priorità, ma anche sulle corsie esterne è evidente che serva nuova linfa. In mezzo al campo, invece, è praticamente certo l’arrivo del polacco Piotrowski, elemento voluto fortemente da Runjaic e pronto a dare equilibrio a un reparto che ha sofferto troppo nella seconda parte della scorsa stagione.

Il grande nodo, però, resta l’attacco. Dopo la partenza di Lucca, serve urgentemente una punta vera, fisica, capace di riempire l’area e dare profondità. Si cerca un numero 9 di peso, attorno al quale costruire la fase offensiva. In difesa, invece, bisognerà colmare il vuoto lasciato da Bijol. Bertola è senza dubbio un buon investimento, ma da solo non può bastare. È per questo che l'Udinese ha già nel mirino un difensore, magari uno che conosce bene il nostro campionato.

In uscita, ci sono nomi ormai fuori dal progetto come Payero sempre più vicino all'Atletico Mineiro, e giovani come Pizarro che hanno bisogno di fare esperienza altrove. Su altri, come Brenner e Pafundi, si sta valutando se possano effettivamente dare un contributo alla causa oppure no. Discorso diverso per Bayo: personalmente non entusiasma, ma è giusto concedergli una chance dopo l’esperienza al Watford. Di certo, se sarà solo lui il sostituto di Lucca, i dubbi restano legittimi.

Come detto dallo stesso Nani, però, il giudizio sulla rosa andrà dato solo a mercato concluso.

E a proposito di certezze smarrite, impossibile non chiudere con una nota dolente: il caso Sanchez. Il teatrino degli ultimi giorni ha lasciato l’amaro in bocca. Nani ha parlato solo di rispetto, eludendo la sostanza; Runjaic, invece, ha chiaramente lasciato intendere di non volerlo più nel gruppo. Eppure stiamo parlando di un campione, di una leggenda per questa maglia. Certo, gli infortuni hanno inciso, ma a un giocatore così andava riservato un trattamento diverso, più limpido, più onesto, più riconoscente. Così, con una gestione opaca, rischia di essere rovinato il ricordo di una storia che andava chiusa in modo più elegante. Alexis meritava un finale diverso. E forse anche l’Udinese.