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Sensini pazzo di Lautaro Martinez: "Ormai è ai livelli di Batistuta e Crespo"
Nestor Sensini, ex difensore argentino che in Italia ha vestito le maglia di Udinese, Lazio e Parma, intervenuto ai microfoni di TV Play parla così del connazionale Lautaro Martinez, trascinatore dell'Inter capolista in campionato: "Ormai Lautaro è arrivato a un punto di maturità incredibile. Prima lo vedevo molto inquieto per il gol, anche cercando posizioni non sue. Ora gli viene tutto semplice, è anche il capitano. Lautaro ora è all’altezza di Crespo e Batistuta, spero che resti all’Inter nonostante molti club lo vogliono”.
“Quando Scaloni ha iniziato il capocannoniere era Lautaro, poi al Mondiale non stava bene e Julian Alvarez è stato straordinario. Ha vinto la Copa Libertadores al River, poi è andato al City e sembra come se giochi ancora a casa sua in Argentina. L’allenatore parla sempre molto bene di lui, è giovane, è campione del Mondo. Sono sia lui che Lautaro molto forti e l’importante è che ci sia un grande futuro per la nazionale argentina”.
Allenare in Italia è il sogno di Sensini
“Mi piacerebbe tornare da allenatore in una delle città in cui mi sono trovato bene, Parma, Udinese o alla Lazio. C’è sempre il pensiero di tornare, ho 57 anni ma credo che a giugno e luglio sarò in Italia perché se voglio allenare lì devo essere presente e farmi conoscere e far sapere che voglio stare lì. Non è che ti chiamano in Argentina per dirti di venire in Italia, lì ci sono già grandi allenatori. Quindi ho in programma di rimanere due-tre mesi per capire che si può fare”.
“Quando Scaloni ha iniziato il capocannoniere era Lautaro, poi al Mondiale non stava bene e Julian Alvarez è stato straordinario. Ha vinto la Copa Libertadores al River, poi è andato al City e sembra come se giochi ancora a casa sua in Argentina. L’allenatore parla sempre molto bene di lui, è giovane, è campione del Mondo. Sono sia lui che Lautaro molto forti e l’importante è che ci sia un grande futuro per la nazionale argentina”.
Allenare in Italia è il sogno di Sensini
“Mi piacerebbe tornare da allenatore in una delle città in cui mi sono trovato bene, Parma, Udinese o alla Lazio. C’è sempre il pensiero di tornare, ho 57 anni ma credo che a giugno e luglio sarò in Italia perché se voglio allenare lì devo essere presente e farmi conoscere e far sapere che voglio stare lì. Non è che ti chiamano in Argentina per dirti di venire in Italia, lì ci sono già grandi allenatori. Quindi ho in programma di rimanere due-tre mesi per capire che si può fare”.
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