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Lezzerini: "Vi racconto il passaggio dal muro dietro al negozio di mamma al calcio professionistico. MTV? Esperienza che non rifarei, eravamo considerati attori dall'esterno"
giovedì 5 dicembre 2019, 08:00Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it

Lezzerini: "Vi racconto il passaggio dal muro dietro al negozio di mamma al calcio professionistico. MTV? Esperienza che non rifarei, eravamo considerati attori dall'esterno"

Luca Lezzerini è il primo protagonista di Meet The Player, la nuova video rubrica lanciata dal Venezia. Queste le sue parole: "Il primo ricordo che ho col pallone è all'uscita di scuola, quando avevo 6/7 anni, quando andavo in negozio da mia mamma, aveva un muro e un pallone. Da lì ho iniziato a tirare il pallone contro il muro, mi tornava indietro e continuavo. Mi piaceva. Ho iniziato poi a giocare a calcio, ho fatto due anni come centrocampista, mi divertiva molto tirare anche da fuori, riuscivo anche a segnare ogni tanto. Poi un giorno particolarmente piovoso l'allenatore mi chiese "ti piacerebbe giocare in porta?", ero già molto alto, era tutto scivoloso e mi divertivo ancora di più, quindi sono tornato a casa e ho detto ai miei "voglio fare il portiere". Portiere un po' pazzo? È una leggenda un po' del passato, vedo in giro anche molti miei colleghi che sono ragazzi tranquilli, normali, come mi reputo anch'io, come potrebbe essere un attaccante o un centrocampista... anzi forse per essere attaccanti bisogna esserlo già di meno (ride ndr). Il primo anno fu durissimo, andare via di casa a quattordici anni non è scontato, ho sofferto la lontananza, il cambio di città, di scuola, il cambio di routine, in convitto però sono riuscito a farmi nuovi amici, da lì è diventato più semplice, adesso non mi pesa cambiare città, anzi, mi piace conoscere persone nuove e vedere posti diversi. Un giorno mi chiamò mio padre e mi disse "guarda oggi ci sarà una persona ad aspettarti", rientro a casa e conosco questa persona che dice di avermi visto più volte, che gli piaceva il mio modo di giocare e che aveva una proposta da farmi. Era dell'osservatorio della Fiorentina.

Sono andato a vedere le strutture, mi sono piaciute e da lì è iniziato il mio percorso. Il lavoro al settore giovanile della Fiorentina mi ha dato tanto, la cultura del lavoro, il rispetto delle regole, cose che sembrano scontate ma non lo sono. Sono cresciuto molto anche a livello tecnico con preparatori molto bravi. Sono arrivato in prima squadra e lì non sei più un ragazzino, sei un adulto che deve avere già dentro di se alcuni concetti base, non puoi mancare di rispetto nessuno. L'esperienza in tv a MTV? Un'esperienza, che però probabilmente oggi non rifarei, lì per lì non ci rendevamo conto cosa significhi essere famosi mediaticamente, però ad oggi capisci che quanto fatto a 16/17 anni ha segnato quel che siamo ancora oggi, lì per lì la gente ci vedeva più come attori che come calciatori. Qualcuno come Bernardeschi si è rifiutato di farlo ed ha avuto ragione, però alla fine è stata comunque un'esperienza in più, non si può tornare indietro, prendo quanto di positivo e quanto di negativo successo. Come sono fatto? Sono una persona normale, mi piace uscire a cena fuori, con i miei compagni, trovo che sia una delle cose che tira fuori il meglio delle persone, il cinema è una delle mie passioni, sono abbastanza malato di videogiochi. Venezia? Una bellissima città, sono qua da un anno e mezzo anche se non vivo la città costantemente, talvolta quando c'è brutto tempo mette un po' di malinconia, ma poi si riapre in tutto il suo splendore. Credo poi di avere un ottimo rapporto con i tifosi, l'anno scorso che per me è stato molto duro mi sono stati vicino e in questa stagione vado sempre sotto di loro, mi piace ricevere il loro applauso, mi carica. Obiettivi? Neanche noi sappiamo chi siamo, stiamo facendo discretamente bene, ma possiamo anche fare di meglio, quindi non è ancora tempo di esporsi su cosa possiamo diventare, quello che posso dire è che darò sempre il massimo per arrivare il più in alto possibile e per aiutare i compagni".