15 marzo 1989: il Napoli di Maradona batte 3-0 la Juventus, eliminandola dalla Coppa UEFA

Ci sono alcune partite che hanno segnato un'epoca. Molto spesso sono vittorie che arrivano in rimonta, anche disperata, contro una rivale. Ed è quello che è successo il 15 marzo 1989, quando a Napoli si affrontano i padroni di casa contro la Juventus di Rui Barros e Laudrup, per il ritorno dei quarti di finale di Coppa UEFA. Di partenza c'era grande sicurezza per i bianconeri, visto soprattutto il risultato dell'andata: all'andata Bruno aveva aperto le danze, poi un autogol di Corradini aveva sigillato il risultato sul 2-0 in favore della Juve. Con il vantaggio dei gol segnati in casa, bastava un gol al ritorno per costringere il Napoli a siglarne quattro.
Quello però era un Napoli imprevedibile, soprattutto perché in campo c'era Diego Armando Maradona. Quindi la situazione può cambiare molto rapidamente... E lo fa al decimo minuto, quando Bruno trattiene Careca e manda sul dischetto il Pibe de Oro che spiazza Tacconi per l'1-0. Appena prima della fine del primo tempo, Alemao riesce a saccheggiare un avversario e cedere a Carnevale che, dalla distanza, insacca per il 2-0 che significherebbe tempi supplementari. Nella ripresa non succede granché, quindi la mezz'ora successiva è d'obbligo: Maradona esce, zoppicando, ma è Renica, professione libero, a insaccare per il 3-0 finale.
Il San Paolo, stipato in ogni ordine di posto (forse anche qualcuno in più), esplode per la gioia dei napoletani. Anche perché è il preludio alla trionfale camminata per vincere la Coppa UEFA, oltre al secondo Scudetto che però arriverà solamente un anno più tardi.
