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Luca Calamai: "I gol di Commisso, la grinta di Gonzalez"

Luca Calamai: "I gol di Commisso, la grinta di Gonzalez"TUTTO mercato WEB
venerdì 14 aprile 2023, 06:47Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte FIRENZEVIOLA.IT

Ho aspettato con ansia notizie sullo stato di salute di Gonzalez.
Ho tirato un sospiro di sollievo quando Italiano ha detto che l’infortunio dell’argentino non era niente di grave.
Evviva.
Nico Gonzalez aveva accettato di mettersi in gioco alla vigilia della gara contro il Lech. Non ne aveva l’obbligo. Non era sotto processo. Anzi pochi giorni fa aveva trasformato un rigore delicato nella semifinale di Coppa Italia contro la Cremonese. Eppure ci ha messo la faccia. Come fanno i campioni. Ha promesso ai tifosi viola che il vero Nico stava tornando. E così è stato. Il gol che ha segnato è stato un gesto tecnico speciale. Da vero Gonzalez. Sembra passato un secolo da quando l’argentino è rientrato a Firenze dopo non aver partecipato ai Mondiali. Era stato accusato di pensare solo alla Seleccion.
Era finito in un angolo. Da solo.
Oggi è tutta un’altra storia e i meriti se li dividono una società che ha saputo perdonarlo, Italiano che l’ha riportato dentro il gruppo e i compagni che gli hanno voltato le spalle. Dimenticavo, anche i tifosi lo hanno aiutato a sentirsi a casa. Quando Firenze fa gruppo diventa imbattibile.


La storia di Gonzales suggerisce un bellissimo voto alla società. Oltre a proteggere Nico ha protetto Italiano, Cabral, Dodo. Un progetto tecnico. Facendo muro alle critiche. Non vacillando davanti a numeri (quelli della classifica) che facevano paura. Anche Comisso ha segnato in questi mesi dei “gol” decisivi.

Chiudo con Cabral. All’inizio il brasiliano segnava solo gol belli. Pochi ma belli. Ora segna soprattutto gol importanti. E ne segna sempre di più. Re Arthur merita di essere raccontato con quale aggettivo in più. E’ un ottimo centravanti. Da grande squadra. Nelle ultime gare ha segnato in campionato, in Coppa Italia e in Conference. E’ dentro il progetto di Italiano dalla testa ai piedi. E i compagni lo adorano. Firenze gli ha voluto bene per la sua generosità, per il suo sorriso, per il suo essere sempre disponibile. Ora può amarlo per le magie che regala. E la sensazione è che la storia tra Cabral e la Fiorentina sia solo ai primi capitoli.

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