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D’Agostino: "L’Atalanta di Juric più equilibrata ma meno esplosiva: con Gasp l’esaltazione offensiva faceva la differenza"
Oggi alle 00:45Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

D’Agostino: "L’Atalanta di Juric più equilibrata ma meno esplosiva: con Gasp l’esaltazione offensiva faceva la differenza"

L’ex centrocampista Gaetano D’Agostino, a “Le Foot Toujours”, analizza le differenze tattiche tra l’Atalanta di Gasperini e quella di Juric

Nel suo intervento a Le Foot Toujours a Cronache di Spogliatoio, Gaetano D’Agostino ha illustrato con chiarezza cosa è cambiato nell’Atalanta dopo l’avvento di Ivan Juric al posto di Gian Piero Gasperini. Secondo l’ex regista di Udinese e Fiorentina, la Dea ha perso quella “leggerezza” che la caratterizzava negli anni del Gasp, quando la squadra affrontava ogni gara con l’idea di segnare sempre un gol in più dell’avversario. «L’Atalanta di Gasperini – ha spiegato D’Agostinoaveva una leggerezza anche nel prendere gol, perché era consapevole di farne uno, due o più degli avversari. Era una filosofia offensiva pura, che spingeva tanti uomini in area: cinque, sei a riempire la zona offensiva, con totale fiducia nella propria capacità di colpire. L’equilibrio difensivo nasceva proprio da quell’esaltazione offensiva».

IL NUOVO CORSO – Juric e la ricerca della stabilità
Con Juric, sottolinea D’Agostino, il paradigma si è rovesciato. «Oggi si lavora più sulla preventiva, sull’equilibrio e sull’attenzione difensiva. Attacchi con due, tre uomini, massimo quattro, ma con più prudenza e coperture preventive. È un’Atalanta più solida, che non segna molto ma concede pochissimo».

Questo cambio di approccio, secondo l’analisi dell’ex giocatore, ha modificato anche la percezione della squadra: «Con Gasperini l’Atalanta aveva una mentalità quasi spensierata, che l’ha portata a vincere in Europa League con partite chiuse sul 3-0, mai sull’1-0. Era una squadra travolgente. Ora, invece, la priorità è la stabilità: meno rischi, ma anche meno estro».

EQUILIBRIO VS SPETTACOLO – La sfida di Juric
D’Agostino sintetizza il concetto con una frase emblematica: «Con Gasperini l’Atalanta era abituata a fare più di 70 gol all’anno. Ora non li fa, ma non li subisce nemmeno. È il prezzo di un equilibrio che, se da una parte soffoca un po’ la fantasia, dall’altra porta concretezza e solidità».

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