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Palladino, via al tour de force: debutto di fuoco al Maradona e un mese che può cambiare la stagione dell’Atalanta
Oggi alle 07:00Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Palladino, via al tour de force: debutto di fuoco al Maradona e un mese che può cambiare la stagione dell’Atalanta

Otto partite in 30 giorni tra Serie A, Champions e Coppa Italia. A Napoli primo esame per il nuovo tecnico: idee chiare, scelte ponderate e un gruppo che finalmente torna al completo.

L’Atalanta riaccende i motori nel momento più caldo della stagione. Il calendario ha deciso che il battesimo di Raffaele Palladino non sarà un ingresso morbido, ma una scalata verticale: sabato sera, al Maradona, contro il Napoli campione d’Italia, inizia un tour de force che porterà la Dea a giocare otto partite in un mese. Un passaggio stretto, rovente, che dirà molto del futuro nerazzurro.

IL CICLONE NAPOLI – Il primo nodo della serie è la sfida contro la squadra di Conte - spiega L'Eco di Bergamo -, già provata da un’emergenza lunga un mese e con la mediana falcidiata dalle assenze. Senza Anguissa, De Bruyne e quasi certamente Gilmour, il Napoli è costretto a riproporre un 4-3-3 dalle rotazioni ridotte, e Palladino studia come attaccarne gli spazi. L’Atalanta del nuovo corso dovrebbe ripartire dal 3-4-2-1, un sistema che garantisce continuità con il passato e permette al tecnico di inserire, gradualmente, le sue variazioni.

VERSO IL 3-4-2-1 – Davanti a Carnesecchi la difesa a tre potrebbe ritrovare Hien al centro, mentre sul centro-destra il ballottaggio tra Kossounou e Djimsiti accompagnerà la vigilia. Sul fronte opposto Ahanor, per vigore atletico e capacità di duello, sembra il naturale contrappunto a Politano. In mezzo Ederson e Pasalic danno equilibrio e corsa, con compiti opposti: schermatura per il brasiliano, inserimenti per il croato.

LE CORSIE – Sulle fasce l’inerzia porta a Bellanova e Zappacosta, due profili complementari che Palladino vuole trasformare nel termometro dell’intensità. Il peso offensivo, invece, ricade sulle tracce interne di De Ketelaere e Lookman, più arretrati rispetto al riferimento centrale. E qui si apre la prima vera scelta del nuovo allenatore: partire con Krstovic, più dinamico, o con Scamacca, in cerca di continuità e dal passato felice proprio al Maradona? La sensazione è che la decisione possa essere rimandata alla rifinitura, con una staffetta già scritta nella seconda parte della gara.

IL MESE DELLA VERITÀ – Napoli è solo il primo tornante. Poi arriveranno Eintracht, Fiorentina, Genoa in Coppa Italia, Verona, Chelsea, Cagliari e ancora Genoa in campionato. Una sequenza imponente, fatta di avversari e obiettivi diversi, che obbliga la Dea a ritrovare subito brillantezza, gamba, ritmo mentale. Palladino lo sa: la sua Atalanta dovrà dimostrare subito di saper cambiare passo.

IL GRUPPO SI RICOMPONE – La buona notizia arriva da Zingonia. Dopo i rientri di Bellanova, Carnesecchi, Scamacca, Djimsiti, Lookman e Samardzic, ieri sono tornati anche Zalewski, Kolasinac, Pasalic, Krstovic, De Ketelaere e Hien. Oggi toccherà a Kossounou e Sulemana completare il mosaico. L’unico indisponibile resta Bakker, ancora ai box per terapie. Con il gruppo al completo, Palladino può finalmente vedere la sua Atalanta nella versione reale, non in quella ridotta della prima settimana.

INTO THE FIRE – E allora tutto si riduce a un concetto: reazione. La Dea è ferita, arrabbiata, accerchiata da un periodo opaco che non appartiene alla sua natura. Palladino vuole far leva proprio su questo. Energia nuova, idee cucite addosso al gruppo, continuità strutturale ma mentalità rinnovata. L’ambiente è pronto: oggi allenamento a porte chiuse, domani ulteriori prove, poi il Maradona.

L’Atalanta entra nel mese che può ribaltare la stagione, nel bene e nel male. Palladino debutta nel teatro più esigente, contro un Napoli che cerca la sua stessa rinascita. È una partita da notti europee, una sfida che profuma di svolta. La Dea ha davanti una montagna: l’importante non è evitarla, ma iniziare a scalarla.

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