
Juric: “Voglio un’Atalanta aggressiva, giovane e capace di appassionare”
Ivan Juric, intervenuto in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de L’Eco di Bergamo, ha affrontato diversi temi centrali del suo primo anno alla guida dell’Atalanta. Dall’eredità pesante di Gian Piero Gasperini alla necessità di un mercato mirato, fino alla costruzione di una squadra capace di mantenere competitività e fascino, il tecnico croato ha delineato la sua idea di Dea: ritmo alto, entusiasmo e spirito battagliero. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com
Cosa significa per lei raccogliere il testimone dopo un ciclo così importante come quello di Gasperini? “Parliamo di un percorso straordinario, unico in Italia, che ha cambiato la storia del club. Quando finisce una fase così lunga e intensa, bisogna prepararsi con attenzione, perché tante cose cambiano e non è semplice ripartire. Servono idee chiare e lavoro quotidiano per restare competitivi”.
Il mercato diventa quindi decisivo in questa transizione? “Assolutamente sì. Abbiamo perso giocatori che hanno prodotto l’80-90% dei nostri gol e non sarà facile sostituirli. Non credo che arriverà qualcuno capace di replicare in un colpo solo i numeri di Retegui o Lookman, ma dobbiamo rinforzarci con intelligenza e ampliare le soluzioni. Chi è già qui può crescere e avvicinarsi a quel livello”.
Scamacca è tornato a disposizione: quanto può incidere? “In questo primo mese mi ha dato sensazioni molto positive. Sta crescendo gradualmente e voglio iniziare a inserirlo da subito nelle rotazioni. È un elemento importante, ma con tanti impegni ci serve anche un’altra opzione per l’attacco, così da restare competitivi su più fronti”.
Che tipo di rapporto vuole instaurare con i tifosi? “Spero sia un legame naturale, senza forzature. Voglio che apprezzino il nostro impegno e che possano divertirsi vedendo una squadra con identità chiara e coraggio. Se riusciremo a emozionarli, il rapporto sarà solido”.
Juric non si nasconde: il dopo-Gasperini richiede equilibrio tra continuità e innovazione. L’obiettivo è dare alla Dea un’anima riconoscibile, capace di coinvolgere il pubblico e tenere testa a una Serie A sempre più competitiva.







