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Ahanor, la favola di Honest: dal campetto di Genova al sogno azzurro
Oggi alle 19:03Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Ahanor, la favola di Honest: dal campetto di Genova al sogno azzurro

La presidente del suo primo club, Katia Castellana, racconta i primi passi del difensore dell’Atalanta: «Era un bambino pieno di energia e talento. Meritava un’occasione».

Honest Ahanor dovrà ancora attendere per vestire la maglia della Nazionale italiana, ma il destino sembra già scritto. Nato ad Aversa nel 2008, il giovane difensore dell’Atalanta non ha ancora ottenuto la cittadinanza italiana, che potrà acquisire solo al compimento dei 18 anni. Ma il percorso è già tracciato, e il suo nome è ormai nel mirino della Federazione.

A raccontare l’inizio della sua storia, ai microfoni di Tuttomercatoweb, è Katia Castellana, presidente dell’ASD Progetto Atletico di Genova, la società dove tutto ebbe inizio: «Honest persegue il suo sogno. La sua storia nasce come una splendida favola di talento e di rivalsa. È concentrato, determinato, e può arrivare ovunque voglia. Glielo auguro con tutto il cuore».

I PRIMI PASSI – La scoperta del piccolo Honest fu quasi casuale, ma da subito speciale. «All’epoca era ospite in una struttura di prima accoglienza del Comune – spiega Castellana – che si trovava accanto al campetto dove si allenavano i nostri bambini. Per motivi di sicurezza non poteva uscire, ma era curioso, restava a guardare gli altri giocare. Così ho chiesto personalmente che gli fosse concesso di unirsi a noi. Aveva circa sei anni e non aveva mai toccato un pallone».

Da quel momento in poi, il talento di Ahanor non si è più fermato: la sua corsa è passata da Genova a Bergamo, dal Progetto Atletico al vivaio dell’Atalanta, fino all’esordio in Serie A e in Champions League, dove ha già dimostrato personalità e maturità fuori dal comune.

UN FUTURO AZZURRO – Oggi Ahanor è uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano. L’Atalanta crede in lui, Juric lo ha già lanciato con fiducia e la Nazionale lo segue da vicino. L’Italia dovrà attendere ancora qualche anno per poterlo convocare ufficialmente, ma l’attesa sarà ben ripagata.

Perché la favola di Honest, iniziata in un cortile di Genova, sembra solo all’inizio.