
Musah: "All’Atalanta ho trovato energia e umiltà. Juric mi spinge a migliorare ogni giorno"
Yunus Musah, protagonista della nuova Atalanta di Ivan Juric, si è raccontato in una lunga intervista a L’Eco di Bergamo, parlando del suo inserimento nella realtà bergamasca, dell’ambiente, dello spirito di squadra e dell’approccio del nuovo tecnico croato. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com
Che impatto ha avuto con Bergamo e la sua gente?
«Ho trovato una città accogliente e tranquilla, un bel posto dove vivere con la mia famiglia. Qui si respira una passione autentica per l’Atalanta: la si percepisce allo stadio, con tifosi che non smettono mai di sostenerti. Mi piace molto questo legame tra squadra e città».
Cosa l’ha colpita della cultura sportiva nerazzurra?
«Appena arrivato ho capito il motivo per cui l’Atalanta è così rispettata: qui si lavora seriamente, con umiltà e spirito di sacrificio. Ogni giocatore ha voglia di dare tutto per i compagni. È un’energia positiva, che senti ogni giorno negli allenamenti».
Perché ha scelto l’Atalanta in questo momento della sua carriera?
«Da avversario avevo sempre considerato la Dea un club tosto e organizzato. Volevo continuare la mia crescita in una grande squadra e l’Atalanta lo è. Giocare la Champions è una motivazione enorme, così come la fiducia che ho sentito subito da Percassi, D’Amico e Juric. Era il posto giusto per me».
Che tipo di rapporto ha instaurato con Ivan Juric?
«Molto diretto. È un allenatore che ti aiuta tanto anche sul piano individuale. Durante gli allenamenti parla molto, ti corregge, ti spiega i dettagli che possono fare la differenza. Ti sprona a migliorare, e questo è fondamentale per un giocatore della mia età».
Com’è lo spogliatoio della nuova Atalanta?
«È un gruppo unito, pieno di ragazzi che lavorano con serietà e amicizia. Mi è capitato spesso di trovare spogliatoi coesi nella mia carriera, ma qui la sensazione è speciale: c’è voglia di crescere insieme».
Le tante assenze vi hanno messi alla prova. Come avete reagito?
«In questi momenti serve compattezza, e noi l’abbiamo dimostrata. La rosa è ampia, ognuno ha portato il proprio contributo. Quando tutti si fanno trovare pronti, anche le difficoltà diventano un’occasione per crescere».
Quali sensazioni le trasmette la città di Bergamo?
«È una città che sa unire semplicità e ambizione, proprio come l’Atalanta. Si lavora duramente, ma sempre con il sorriso. Mi sento fortunato a essere qui».
Determinato e riflessivo, Musah sta diventando uno dei simboli del nuovo corso nerazzurro: giovane, moderno e guidato dalla fame di chi sa che il futuro si costruisce un allenamento alla volta.





