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Finale Champions a Orsato, Pieri: "Tra i più grandi di tutti i tempi"
Sarà l'italiano Daniele Orsato a dirigere la finale Champions tra Paris Saint-Germain e Bayern Monaco. Una notizia importante per i fischietti italiani che Tuttomercatoweb.com ha commentato con uno degli opinionisti tecnici di punta in Italia come Tiziano Pieri. "In Italia non si è mai profeti in patria ma che Orsato fosse il numero uno incontrastato era chiaro... Per me è uno dei più grandi di tutti i tempi. Non lo si può limitare nel presente: in tantissimi anni ha dimostrato di avere una personalità che è il suo punto di forza. Sfido chiunque a trovare tre episodi clamorosi che l'hanno visto coinvolto. Alcuni li ricordiamo tutti ma sono episodi, sporadici, unici, dove magari veniva da un momento di poco entusiasmo".
Che è fattore fondamentale per un arbitro.
"L'arbitro vive di passione ed entusiasmo. Se affronta una partita come un lavoro meccanico, sbagli. Devi andare sempre a duecento all'ora ed essere sempre sul pezzo. Ha avuto solo un periodo storico dove è stato in difficoltà, ma è quello in cui sperava di andare come secondo italiano ai Mondiali dopo Rocchi. E lì è arrivata la ripercussione".
Diceva che è tra i migliori.
"Per tutta la carriera è stato affidabile, per me è il più forte di tutti i tempi con Lobello, Collina, Braschi, Agnolin. E' nei migliori di sempre".
Anche a livello mondiale, ora?
"Sì, certo. Lì non arbitri di personalità, a volte ti nascondi dentro la partita. C'è meno rapporto coi giocatori, in Italia si fa accettare da tutti e si merita tutto. Farà due anni di altissimo livello, è veramente un arbitro fortissimo. Il problema è dietro di lui: sono usciti Guida, Doveri, alla grande, ma il mondo arbitrale negli anni non ha saputo scovare altri talenti come loro, come Rizzoli, come Rocchi".
Curiosità: il quarto uomo sarà Ovidiu Hategan, rumeno.
"In tante altre occasioni è stato utilizzato non della stessa squadra. A volte è un premio per un arbitro, per un assistente, per il percorso fatto".
Che è fattore fondamentale per un arbitro.
"L'arbitro vive di passione ed entusiasmo. Se affronta una partita come un lavoro meccanico, sbagli. Devi andare sempre a duecento all'ora ed essere sempre sul pezzo. Ha avuto solo un periodo storico dove è stato in difficoltà, ma è quello in cui sperava di andare come secondo italiano ai Mondiali dopo Rocchi. E lì è arrivata la ripercussione".
Diceva che è tra i migliori.
"Per tutta la carriera è stato affidabile, per me è il più forte di tutti i tempi con Lobello, Collina, Braschi, Agnolin. E' nei migliori di sempre".
Anche a livello mondiale, ora?
"Sì, certo. Lì non arbitri di personalità, a volte ti nascondi dentro la partita. C'è meno rapporto coi giocatori, in Italia si fa accettare da tutti e si merita tutto. Farà due anni di altissimo livello, è veramente un arbitro fortissimo. Il problema è dietro di lui: sono usciti Guida, Doveri, alla grande, ma il mondo arbitrale negli anni non ha saputo scovare altri talenti come loro, come Rizzoli, come Rocchi".
Curiosità: il quarto uomo sarà Ovidiu Hategan, rumeno.
"In tante altre occasioni è stato utilizzato non della stessa squadra. A volte è un premio per un arbitro, per un assistente, per il percorso fatto".
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