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Bologna forza tre: Odgaard redivivo, Rowe fallisce l'esame, “Lucumata” in difesaTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 06:45Serie A
di Leonardo Nevischi

Bologna forza tre: Odgaard redivivo, Rowe fallisce l'esame, “Lucumata” in difesa

Il Bologna continua a correre. Terza vittoria consecutiva per i rossoblù, che superano la Steaua Bucarest nella terza giornata del maxi girone di Europa League e salgono a quota 4 punti, rilanciando le proprie ambizioni continentali e proseguendo una striscia positiva che comincia a profumare di maturità. Ad illuminare l'Arena Nationala è stata soprattutto la prestazione di Jens Odgaard. L’attaccante danese, reduce da un avvio di stagione sottotono, sembra aver ritrovato gamba, fiducia e lucidità. Il gol che sblocca il match – il suo primo in Europa dopo circa tre anni, l’ultimo ai tempi dell’AZ Alkmaar in Conference League – è la fotografia del suo momento: movimento perfetto, freddezza, senso del gol. Odgaard non è solo tornato a segnare, è tornato ad essere decisivo nel ruolo che Vincenzo Italiano gli ha cucito addosso un anno fa. La copertina, in un Bologna dalle molte note positive, se la prende lui. Sembrava un corpo estraneo fino a poche settimane fa: lento, spaesato. Ora, invece, corre e si muove come un uomo liberato da un peso: finalmente dopo l'intervento di sport ernia di questa estate, il danese è tornato ai suoi livelli (ed i 3 gol e l'assist nelle ultime cinque gare ne sono la conferma). Chi invece il gol lo ha solo sfiorato, con un misto di rabbia e ossessione, è Riccardo Orsolini. L’esterno marchigiano, alla caccia dell’80esimo centro in maglia rossoblù, ha provato in ogni modo a iscrivere il proprio nome nel tabellino. Dribbling, tiri, invenzioni, un palo, ma anche qualche scelta forzata e un pizzico di egoismo che ha lasciato perplessi compagni (chiedere a Dallinga per credere) e tifosi. Resta però il simbolo di un Bologna ambizioso, che non vuole smettere di crescere. In mezzo alla solidità del gruppo, spunta come una stonatura la “Lucumata” del giorno. L’errore di John Lucumí che si lascia bruciare da Birligea e regala ai rumeni il gol che accorcia le distanze è l’immagine di quanto questo Bologna, per quanto cresciuto, debba ancora imparare a gestire i momenti. Un pasticcio che diventa grottesco a causa del’intervento di Vitik (entrato al posto di un solido Heggem), che rimette il pallone al centro invece di prolungarlo in angolo. Sono scosse che fanno parte del processo, certo, ma restano scosse. Una leggerezza che sarebbe potuta costare cara, ma che la squadra ha avuto la forza di assorbire. Nota dolente anche per Rowe, che ha confermato il momento di smarrimento. Mai davvero dentro la partita, spaesato, ingenuo, quasi un bambino al luna park: troppa irruenza, poca concretezza e il rischio reale di lasciare i compagni in dieci con un secondo giallo sfiorato nel primo tempo. Non a caso, all’intervallo è stato richiamato in panchina per evitare guai peggiori. Alla fine contano i tre punti e la crescita di una squadra che continua a macinare risultati e fiducia. Il Bologna ora guarda alla trasferta di Firenze, in programma domenica alle 18, con l’obiettivo di prolungare la serie positiva. Una gara che l'ex Vincenzo Italiano vorrà vivere comunque da protagonista, anche se molto probabilmente dovrà nuovamente assistere al match dal Policlinico Sant’Orsola-Malpighi, dove è ricoverato per una polmonite. La vittoria di ieri, inevitabilmente, è anche per lui.