Cagliari, Giulini: "Caprile dopo Cragno e Vicario in Nazionale, che orgoglio"
Tommaso Giulini, presidente del Cagliari, è intervenuto ai microfoni di Sky Sport a margine del trofeo “Italo Galbiati”: “È un premio che ci fa piacere, dà lustro a quanto fatto dal nostro settore giovanile negli anni. Siamo ripartiti da mister Pisacane in prima squadra e da tanti giovani, la nostra è una delle più giovani del campionato. Otto dei nostri ragazzi arrivano dal settore giovanile, di cui quattro sardi: è un terzo della rosa della squadra ed è un grande successo. È quello che cerchiamo di fare ogni anno con il mister. Non è facile, perché è un campionato molto competitivo e lanciare giovani è un rischio, però credo che questo il mister lo stia facendo bene. Abbiamo sbagliato pochissime partite finora, speriamo di andare avanti così perché sarà una sofferenza fino alla fine”.
In squadra avete anche giovani italiani: Felici, Prati, Folorunsho, Esposito. È il modo giusto per venire fuori dalla crisi del calcio italiano?
“Io da quando abbiamo iniziato, dodici anni fa, ho sempre cercato di avere uno zoccolo duro di italiani in squadra. Credo che, sia per lo spogliatoio sia per i tifosi, sia fondamentale. Quest’anno sono più di altri anni proporzionalmente, è dovuto anche alle scelte di mercato fatte da Angelozzi in estate. Ci fa piacere dare la possibilità a tanti giovani italiani, era l’idea sin dall’inizio sulla falsariga di Squinzi, che ricordo sempre con piacere come faccio con Galbiati”.
Palestra è il futuro del calcio italiano?
“Sì, è un giovane interessante. Noi siamo stati anche quelli che hanno rilanciati Bellanova, che fortunatamente era di proprietà: su Palestra stiamo lavorando per l’Atalanta, però il nostro direttore quest’estate l’ha voluto talmente tanto che alla fine abbiamo deciso comunque di prenderlo pur di rinforzarci. Sta facendo bene, speriamo faccia bene fino a fine stagione. Mi piace ricordare anche Caprile, dopo la sua prima convocazione”.
Quasi tutti italiani…
“Devo dire che sui portieri sono molto contento, anche perché era il mio ruolo da giovane, nel settore giovanile del Milan proprio con Galbiati e mi è rimasta la passione. Aver lanciato in Nazionale prima Cragno, poi Vicario e oggi Caprile: è motivo di soddisfazione”.
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