Muller si prepara: "Settimane intense, Mondiale per Club mio ultimo torneo col Bayern"

Con 751 presenze solo per il Bayern Monaco, dopo 248 gol e 274 assist con la maglia dei Die Roten cucita indosso, Thomas Muller saluterà quella che è stata la sua casa per 25 anni, con il titolo di Bundesliga 2024-25 in pugno e 32 trofei complessivi riposti in bacheca, sebbene il futuro sia ancora da decifrare. Intanto l'attaccante tedesco di 35 anni, nonché simbolo del club, però ha scritto di suo pugno una lettera.
"Il Bayern ci ha concesso qualche giorno di pausa per riprendere fiato, e me la sono goduta appieno. Le ultime settimane, tra campionato e il mio annuncio d’addio, sono state davvero intense. Questo break mi ha permesso di dedicarmi a cose che spesso vengono trascurate: giocare a golf, incontrare amici e coltivare la mia passione per i cavalli. E per concludere, una partitina a Schafkopf (gioco di carte, ndr)… cosa si può volere di più?", ha esordito in prima battuta Muller.
L'ultimo grande obiettivo: "Ma ora si torna alla normalità. Per prepararci al Mondiale per Club, sono già in programma le prime sessioni di allenamento fisico: resistenza, corse a intervalli, potenziamento muscolare... tutto il pacchetto. Presto partiremo per l’America, per il Mondiale per Club, il mio ultimo torneo da giocatore del Bayern - ha confidato il giocatore -. E ci sono diverse cose che aspetto con entusiasmo: uno dei momenti clou sarà sicuramente la partita contro il Boca Juniors a Miami. Da calciatore europeo, non capita spesso di affrontare club così storici. Fa battere forte il cuore di un calciatore".
A proposito del torneo imminente negli USA: "E poi, ovviamente, la fase a eliminazione diretta, è lì che le cose si fanno davvero interessanti. Ciò che mi è sempre piaciuto di tornei come i Mondiali, gli Europei o, adesso, il Mondiale per Club, è che si entra in una sorta di 'conclave' come squadra, 4-6 settimane di intensa collaborazione. Si trascorre molto tempo insieme, si possono raggiungere grandi obiettivi come gruppo, ci sono momenti difficili, ma è sempre una grande esperienza. Penso anche che l’America sia un paese ospitante molto interessante. Magari possiamo far partire un po’ di entusiasmo per il calcio, in vista dei Mondiali del 2026. Vedo un grande potenziale per il calcio negli Stati Uniti. Vedremo come andrà".
