
Lo manda il Diavolo. Magni: “Voglio confermarmi in questa squadra”
Giornata di presentazioni in casa Cesena. I riflettori si accendono sul più giovane dei giocatori portati in Romagna dal ds Filippo Fusco, il neanche ventenne Vittorio Magni giunto in prestito dal Milan. Giocatore intercambiabile su entrambe le fasce, in difesa come a centrocampo, già nel giro della nazionale under 19, per Magni si tratta della prima esperienza lontano dall’ambiente rossonero e da quella Milano in cui è nato e cresciuto. La sua emozione è palpabile quando si siede al bancone per sottoporsi alle domande. La serietà e la concretezza di questo ragazzo non sono da mettere in dubbio: da poco iscritto alla facoltà di giurisprudenza presso l’università Cattolica del Sacro Cuore, frequenterà le lezioni online voglioso e determinato nel tenere aperti entrambi i percorsi, sia quello calcistico che quello degli studi.
La conferenza non può che aprirsi con ciò che finora è stato tutto il suo mondo: “Sono contentissimo di essere qua. Cesena è una piazza di grande tradizione e grandi ambizioni, con un’appassionata tifoseria. La tournée con il Milan è stata un’esperienza indimenticabile, uno ha modo di imparare dai grandi campioni della serie A”. Magni è infatti stato impiegato titolare da Massimiliano Allegri nell’amichevole contro il Leeds United disputata a Dublino e terminata sul risultato di 1 a 1, rivincita della finale della Coppa delle Coppe 1972-1973 sollevata al cielo dai rossoneri ai danni dei britannici, grazie al gol di Luciano Chiarugi, nella lussureggiante cornice dello stadio Ethniko Kaftanzogleio (Εθνικό Καυτανζόγλειο Στάδιο), a Salonicco in Grecia.
Magni prosegue nel racconto del suo sviluppo calcistico: “Quello che ti dà il Milan penso te lo diano poche società in Italia, per quel che riguarda la crescita. Io ho fatto quasi tutte le categorie nel settore giovanile, ho imparato tantissimo da allenatori e giocatori che arrivavano da diverse nazioni. È un’esperienza che ti forma, sia tecnicamente e tatticamente sia come persona. Al Milan ovunque ti giri sei sommerso da campioni che è difficile non guardare con ammirazione, sperando di fare una carriera come la loro”.
Si viene quindi all’oggi e a ciò che sono le sue primissime sensazioni, a seguito dei sin qui pochi giorni trascorsi da tesserato per il Cavalluccio, oltre ad una spiegazione più dettagliata di quelle che sono le sue peculiarità in campo. “Mister Mignani è bravissimo nell’inserire nuovi giocatori e a fare gruppo. Io sono pronto a giocare sia come quinto di centrocampo che come terzino, però è da quinto che ho giocato la maggior parte delle partite e lo considero il mio ruolo naturale. Per me adesso è indifferente sull’una o l’altra fascia. Con mister Abate ho iniziato da terzino sinistro in primavera, oggi posso giocare su entrambe le corsie”.
Infine lo sguardo viene volto al futuro ed è qui che traspaiono tutta l’ambizione e il pragmatismo di Magni: “Sono arrivato qui in prestito ma con un’opzione di riscatto e secondo me è molto importante: vuol dire che la società crede in me, in un mio futuro prospero. Speriamo che alla fine vada bene e che io riesca a confermarmi in questa squadra”.







