Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / cesena / Serie B
Cesena, Zaro: "Giocare sempre titolare è un orgoglio. Voglio dare di più per questa maglia”TUTTO mercato WEB
Oggi alle 15:34Serie B
di Daniel Uccellieri

Cesena, Zaro: "Giocare sempre titolare è un orgoglio. Voglio dare di più per questa maglia”

Il Cesena ha un nuovo muro in difesa. Da quando è arrivato in Romagna, Giovanni Zaro, difensore acquistato dal Modena in estate, è diventato un pilastro del reparto arretrato di mister Mignani. Il difensore classe ‘94 si è raccontato in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com Dopo le esperienze con Modena e Sudtirol, in estate sei arrivato a Cesena. Cosa ti ha spinto ad accettare l’offerta dei romagnoli? “Sicuramente è stata la situazione che si è venuta a creare. A Modena, come spesso succede nel mondo del calcio, ognuno prende le proprie decisioni. Quando si è presentata l’opportunità di venire a Cesena, ho dato subito il mio consenso. Cesena è una grandissima piazza: ci ho giocato contro qualche volta e lo stadio mi ha sempre affascinato, così come l’atmosfera, sempre molto stimolante anche per gli avversari. Inoltre, abbiamo subito trovato un’ottima sintonia con la società e con il direttore. Infine, c’era anche il fatto che conoscevo già l’allenatore, con cui avevo un ottimo rapporto sia umano sia calcistico. Tutti questi fattori si sono allineati e mi hanno convinto ad accettare Cesena subito”. Il Cesena è una piazza calorosa e ambiziosa. Quali sono state le prime impressioni sull’ambiente, la città e la tifoseria? “Come immaginavo, l’ambiente è molto caloroso e passionale. Qui si respira una grande fede e una grande passione per il Cesena Calcio. I nostri tifosi non smettono di cantare nemmeno per un attimo durante la partita, a prescindere dal momento della gara, che sia positivo o difficile. Onestamente me lo aspettavo caloroso, ma non così tanto. È davvero bello vivere qui: l’atmosfera è positiva e, al di fuori del calcio, è anche un ottimo posto dove vivere”. Un bilancio di questa prima parte di stagione? Siete partite molto bene, nelle ultime giornate c’è stato un leggero calo ma siete comunque in piena zona playoff. Siete soddisfatti? “Guardando l’intera stagione finora, siamo soddisfatti sia per la classifica sia per le prestazioni offerte, Coppa Italia inclusa. È vero che abbiamo subito due sconfitte recentemente, ma le prestazioni non sono mancate. A Frosinone abbiamo affrontato una squadra nel loro momento migliore e abbiamo fatto la nostra partita, anche se loro meritavano qualcosa in più. In casa contro la Reggiana siamo stati puniti dagli unici due tiri in porta degli avversari, ma nel resto della partita abbiamo giocato molto bene, soprattutto nel secondo tempo con una grande reazione. Nel calcio non è facile ribaltare situazioni di svantaggio, ma ci abbiamo provato e, anche se il gol del pareggio non è arrivato, la prestazione c’è stata. Alla lunga, sono le prestazioni a pagare, quindi dobbiamo continuare su questa strada”. Al rientro dalla sosta affronterete lo Spezia, squadra che lo scorso anno ha sfiorato la Serie A e ora si trova all’ultimo posto. Che partita vi aspettate? “Sicuramente sarà una partita tosta. Dopo la sosta, anche loro avranno ricaricato le pile e lavorato sull’aspetto mentale, che è fondamentale nel calcio. Quando sei in difficoltà non è facile ripartire, ma la sosta aiuta a resettare. La classifica dello Spezia non rispecchia il reale valore della squadra: troveremo un avversario forte e motivato, e ci darà sicuramente filo da torcere. Ci stiamo preparando come sempre, con la consapevolezza di affrontare una squadra ferita ma di qualità”. A livello personale, hai sempre giocato titolare, sempre per 90 minuti ed hai trovato anche il gol contro la Sampdoria. Sei soddisfatto? “Sì, a livello personale è difficile chiedere di più: giocare tutti i 90 minuti di tutte le partite è già un ottimo risultato. Sono arrivato qui con umiltà ma anche con responsabilità, consapevole che, dopo la partenza dell’ex capitano, c’era bisogno di leadership e personalità per aiutare i ragazzi più giovani e gestire i momenti complessi. Piano piano mi sono integrato: siamo un gruppo straordinario, fatto da tante brave persone. Non è stato difficile inserirsi e dare il proprio contributo, anche perché il gruppo mi ha supportato nel prenderci delle responsabilità, cosa che appena arrivato non era così scontata”. Ci racconti che tipo di allenatore è mister Mignani? “L’allenatore è molto equilibrato nei momenti positivi e negativi. Sa andare oltre il risultato, anche se è chiaro che alla fine i punti contano. Ci aiuta a guardare oltre i numeri: analizza le prestazioni, evidenzia gli aspetti negativi anche nelle vittorie e gestisce bene la fortuna. Questo ci permette di lavorare con serenità”. Da difensore, quanto è importante avere alle spalle un portiere che dà sicurezza come Klinsmann? Merita la convocazione con gli Stati Uniti per il Mondiale? “Klinsmann mi ha stupito. L’anno scorso avevo sentito parlare bene di lui, e confermo: è un portiere di livello. Meritare la convocazione? Sicuramente sì. È un ragazzo d’oro, dà tutto quello che ha. Sarebbe una grande soddisfazione difendere i colori della propria nazione e secondo me se lo merita”. Con l’Under 21 brilla Tommaso Berti. È giovane, ma è sicuramente un prospetto interessante. Tu che lo conosci, ci racconti un po’ che giocatore è e che margini di crescita ha? “Ha grandi margini di crescita. Essere qui lo responsabilizza e lo tiene concentrato. L’ambiente Cesena aiuta i giovani a lavorare bene e a integrarsi. Tutto ciò che sta ottenendo lo merita, sia quest’anno sia negli anni precedenti. È il giusto premio per il suo impegno per la squadra e per se stesso”. Parliamo della Serie B in generale. In testa c’è il Modena, piazza che conosci molto bene. E domenica c’è lo scontro al vertice con il Palermo. “Il Venezia mi ha impressionato di più: una squadra di grande valore, capace di dare ritmo e fisicità. Palermo è in corsa per la A insieme al Venezia, forse i rosanero sono un po’ sotto come livello, ma la rosa è valida. Dietro ci sono le retrocesse dalla Serie A, che stanno facendo fatica, ma alla lunga si ritroveranno in alto. Ci sarà spazio anche per qualche sorpresa. Il campionato di Serie B è equilibrato, e quest’anno credo che tutte le partite saranno combattute fino alla fine”. Tu hai fatto tanta gavetta in Serie C, oggi ci sono le squadre Under. Secondo te sono il passo intermedio giusto fra Primavera e professionismo? “Io sono passato dalla primavera dell’Inter. Consiglio ai giovani di giocare con i grandi il prima possibile: dà responsabilità e fa uscire dalla “culla” della Primavera, dove sei coccolato. Giocare con i professionisti insegna qualcosa di diverso. Se le squadre Under 23 sono organizzate bene, rappresentano un compromesso giusto per far crescere i giovani nel modo corretto”.