
Juric a Sky: "Creiamo tanto ma non segniamo, è un momento così: serve restare positivi"
Un’altra notte di Champions League alla New Balance Arena e un altro pareggio che lascia l’amaro in bocca. L’Atalanta di Ivan Juric domina sul piano del gioco ma non trova la rete: lo 0-0 contro lo Slavia Praga replica il copione della sfida con la Lazio, con tante occasioni e nessun gol. Nel post partita, ai microfoni di Sky Sport, il tecnico croato ha analizzato con lucidità la prestazione dei suoi, tra delusione, orgoglio e fiducia per il futuro. Ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com
Mister, dopo due partite dominate ma chiuse senza gol, prevale più rabbia, frustrazione o delusione? E quale pareggio lascia più amarezza, quello con la Lazio o quello di stasera con lo Slavia?
«Sinceramente un po’ di tutto. In due partite abbiamo avuto quindici palle gol nitide, di tutti i tipi: di testa, di piede, in contropiede, su azione manovrata. È un momento così, in cui la palla non vuole entrare. Dall’altra parte però sono contento perché quando una squadra crea tanto significa che lavora bene, che sta bene fisicamente e mentalmente. Abbiamo giocatori che arrivano spesso al tiro, e questo è un segnale positivo. Dobbiamo solo continuare a crederci, perché prima o poi questo momento si sbloccherà».
Non teme che questo periodo di scarsa concretezza possa incidere sulla fiducia del gruppo?
«No, non sono preoccupato. Sono dispiaciuto per i ragazzi e per la società, perché nelle ultime due partite abbiamo espresso un calcio di altissimo livello, concedendo pochissimo e creando tantissimo. Quando giochi così bene e non vinci, è normale essere tristi, ma non deve subentrare la paura. La prestazione c’è, la qualità pure: è solo questione di tempo».
È tornato Scamacca e si è visto in campo. Quanto può incidere il suo rientro nella ricerca del gol?
«Scamacca è un giocatore importante, di grande talento. Dopo più di un anno difficile, sta ritrovando ritmo e condizione. Anche oggi, pur non essendo ancora al top, ha avuto due occasioni importanti: una parata, un’altra conclusione alta. È un centravanti completo, che ci darà tanto. Ma devo dire che mi dispiace molto per Krstovic, che sta facendo un ottimo lavoro. È stato sfortunato sull’occasione in cui la palla gli è stata respinta sulla linea: deve continuare così, perché l’impegno è massimo e i risultati arriveranno».
Paolo Condò, in studio, ha osservato che forse in rosa manca un attaccante con la cattiveria e la precisione di un vero “stoccatore” alla Retegui. È d’accordo?
«Capisco il ragionamento, ma credo che abbiamo giocatori di valore. Oltre a Scamacca, che può diventare devastante, abbiamo elementi come Lookman, Krstovic e Ademola che arrivano spesso in zona gol. In questo momento ci manca la lucidità negli ultimi metri. Ad esempio, Ademola di solito è devastante tra il terzo e il quinto passo, quando parte in velocità, ma ultimamente non siamo riusciti a sfruttarlo come sappiamo. Dobbiamo migliorare lì, con più freddezza e convinzione».
Bernasconi è una delle note liete di questa Champions, un giovane che sta crescendo sotto la sua guida. È soddisfatto dei progressi dei ragazzi più inesperti?
«Sì, molto. Abbiamo diversi giovani che stanno facendo bene: Bernasconi, Honest, ragazzi molto giovani e con poca esperienza, ma che ci stanno dando una grande mano. Lavorano sodo, ascoltano e crescono partita dopo partita. Sono felice per loro, perché dimostrano che il lavoro quotidiano paga e che questa è una squadra che sa rinnovarsi».
Juric lascia il microfono con l’amarezza di chi sa di aver fatto tanto ma raccolto poco. La sua Atalanta continua a creare, a dominare e a crescere, ma la porta avversaria resta stregata. Il messaggio, però, resta chiaro: fiducia, equilibrio e consapevolezza che il gol – e con esso le vittorie – non tarderanno ad arrivare.
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