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Milan-Como, il verdetto di Perth e un boomerang per il calcio italianoTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 18:11Serie A
di Tommaso Bonan

Milan-Como, il verdetto di Perth e un boomerang per il calcio italiano

Il presupposto è questo: quando, oltre all'aspetto di campo, si gioca anche una partita dal punto di vista politico - con interessi divergenti sul tema delle partite di campionato da giocare in un'altra nazione (o direttamente in un altro continente, come in questo caso) - è lecito sempre aspettarsi delle sorprese. E così è puntualmente stato. Dopo le polemiche, le critiche e le dichiarazioni degli ultimi mesi, il no definitivo alla disputa di Milan-Como a Perth sembra quasi la degna conclusione di quella che è può essere considerata a tutti gli effetti una figuraccia. "Spero che sia una gara apripista in funzione di ciò che sarà il futuro del calcio", aveva detto Massimiliano Allegri prima di Napoli-Milan dello scorso giovedì a Riyadh. Col tecnico rossonero che ne aveva parlato senza però avere informazioni dirette. Le stesse informazioni che Simonelli, poche ore prima del fischio d'inizio, aveva dato come per ufficiali. Parliamo di soli quattro giorni fa, quando la condizione più difficile da superare - secondo la Lega Serie A - era stata accettata pur storcendo il naso. Arbitri asiatici per una partita del campionato italiano (sarebbe stata la prima volta nella storia, ndr) e via con gli ultimi dettagli da definire. Invece no. Non solo Milan-Como all'estero non sarà un apripista, citando sempre Allegri, ma il verdetto finale si trasforma in un vero e proprio boomerang. I perché del fatto che si è passati al dietrofront e all'annullamento della trasferta oceanica, sono spiegati nel comunicato ufficiale emesso dalla stessa Lega con le parole di Simonelli: "A fronte di un’escalation di ulteriori e inaccettabili richieste sopraggiunte nelle ultime ore da parte dell’AFC nei confronti della Federazione Australiana e di conseguenza del Governo della Western Australia e della Lega Calcio Serie A, è diventato impossibile disputare la partita Milan-Como a Perth". "Questo progetto è stato preparato per 12 mesi e abbiamo fatto tutto il possibile per portarlo a termine, ma la politica calcistica, le questioni legali e la burocrazia sono stati un ostacolo", ha invece sottolineato Rita Saffioti, Sport and Recreation Minister. Mesi inutili, visto l'epilogo, che al di là delle motivazioni più o meno decisive nell'aver fatto saltare il banco, danno un'altra mazzata non indifferente alla credibilità del calcio italiano. Visto dall'estero e non solo.