Karim The Dream Benzema, chi se non lui? Ma spostare il calendario per un Mondiale anomalo è l'ennesima scelta che lascia perplessi. E arriva dopo due anni da incubo

A quasi 35 anni, Karim Benzema ha vissuto a Parigi la notte più prestigiosa della sua carriera. Gli sono serviti circa 450 gol in carriera per ritrovarsi, per una notte, sul tetto del mondo. Soprattutto, gli è servito un 2022 che dal 9 francese non poteva esser sognato meglio. Ha trascinato il Real Madrid in Liga, ha vinto la Champions scegliendo la strada più tortuosa. Ha cambiato il corso della storia eliminando PSG e Manchester City quando gli emiri erano già pronti a stappare lo champagne. Già a fine maggio, Therry Henry aveva lanciato un appello a 'France Football': "Chiudete le votazioni, il Pallone d'Oro l'ha vinto Benzema". E in effetti votare dopo quanto accaduto nei primi 5 mesi dell'anno solare è stato quasi esercizio di stile. Tutti sanno che avrebbe vinto lui, anche perché già a fine maggio nulla avrebbe più potuto cambiare il corso della storia.
Questo per l'ennesima decisione del comitato organizzatore. E in questo senso, c'è da chiedersi quando France Football tornerà a indovinare una scelta su un premio che fa sempre più discutere. Perdendo ogni volta un pezzettino di credibilità. Non perché Benzema non abbia fin qui fatto tutto ciò che c'era da fare per vincerlo, ma perché quest'anno non è ancora finito. Manca l'evento più importante: la Coppa del Mondo.
Perché quindi anticipare un premio che generalmente viene assegnato a dicembre? "Per non condizionare le votazioni e far rientrare la valutazione sul Mondiale al 2023", la spiegazione ufficiale. Una spiegazione che non ha granché senso, anche perché il Mondiale si gioca in estate e per forza di cose la competizione icona del calcio condiziona le scelte dei votanti. Questa volta, per la prima volta, il Mondiale s'è spostato un po' più in là: la Coppa del Mondo doveva finire in Qatar e pur di mandarla in Qatar il calendario è slittato di cinque mesi.
Da giugno a novembre, ma comunque di 2022 parliamo: il Mondiale doveva esser valutato quest'anno e per non farlo s'è deciso di cambiare addirittura - per l'ennesima volta - il regolamento. D'ora in avanti non verrà più valutato l'anno solare ma la stagione, che dalla prossima volta comprenderà di nuovo Mondiale, Europeo e Copa America. Ma questa volta no e quindi si arriva all'ennesima anomalia: il Mondiale 2022 deciderà il Pallone d'Oro 2023, con 10 mesi d'anticipo. Sarà così solo e soltanto questa volta.
Se c'era da prendere una decisione sbagliata, l'hanno presa anche questa volta. Non è certo la prima, anzi. France Football è reduce da due anni da incubo e non a caso dopo quanto accaduto la scorsa stagione ha stravolto il regolamento. Il primo correttivo ha riguardato il numero di giurati: solo 100 giornalisti rappresentanti dei primi 100 paesi del Ranking FIFA. Non più tutti, per evitare voti poco competenti. Il secondo riguarda le regole per la scelta: non conta più la carriera perché non si può vivere di luce riflessa.
Correttivi comprensibili, ma perché tutto questo? Per evitare che potesse riaccadere ciò che è successo un anno fa: Leo Messi Pallone d'Oro nonostante una stagione da 34 partite e 11 gol col PSG. La vittoria della Copa America fu la spiegazione ufficiale a quel successo che s'è portato con sé sacrosante polemiche: per la prima volta, l'unica, la Copa America ha contato di più dell'Europeo nell'assegnazione di questo trofeo.
Finita qui? Altroché. Un anno prima Robert Lewandowski aveva vissuto una stagione simile al 2022 di Benzema ma in quell'occasione - causa pandemia - France Football decise di non assegnare il premio. Anche se i giocatori sono comunque scesi in campo per campionati e coppe e il bomber polacco ha vinto tutto ciò che c'era da vincere. Da protagonista proprio come in questo 2022 sta facendo Karim The Dream Benzema. Almeno lui, non è in discussione.
