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tmw / fiorentina / L'editoriale
Tutti i dubbi di Comuzzo sull'Arabia: perché andare e perché no. La Fiorentina ha fatto il prezzo e intanto si muove anche il resto del mercato. Nicolussi Caviglia ciò che manca in mediana, Lindelof un affare, ma può esserci il nodo ingaggioTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Lorenzo Di Benedetto
per Firenzeviola.it

Tutti i dubbi di Comuzzo sull'Arabia: perché andare e perché no. La Fiorentina ha fatto il prezzo e intanto si muove anche il resto del mercato. Nicolussi Caviglia ciò che manca in mediana, Lindelof un affare, ma può esserci il nodo ingaggio

Il martedì che ci siamo lasciati alle spalle è stato il giorno in cui l'Al-Hilal ha iniziato a fare sul serio per provare a strappare Pietro Comuzzo alla Fiorentina. La trattativa, se così la possiamo chiamare, è stata rapida, perché da una parte c'è stata la domanda del club arabo sul prezzo del cartellino del difensore classe 2005 e dall'altra la risposta arrivata da Firenze: 35 milioni di euro. Una cifra che non può, come ben sappiamo, intimorire la società dell'Arabia Saudita e dato per cerrto che l'assegno con i milioni richiesti non sarebbe stato un problema, la palla è passata nelle mani del giocatore, che ha tanti dubbi, per ovvi motivi, Le prossime ore saranno caldissime per Comuzzo: le valutazioni da fare sono un'infinità e niente deve essere dato per scontato.

Perché dire sì e perché rifiutare.
Da una parte ci sono tutta una serie di motivi per rispedire al mittente l'offerta: Comuzzo, uscendo dal calcio che conta in Europa, direbbe probabilmente addio, almeno per il momento, alla possibilità di vestire la maglia della Nazionale italiana, bloccherebbe probabilmente il suo percorso di crescita in campo e dovrebbe abbandonare il suo Paese per trasferirsi in un mondo totalmente diverso, ma dall'altra ci sono anche tanti motivi per dire sì. La carta d'identità del difensore gioca dalla sua parte, perché a differenza di chi ha scelto l'Arabia nel pieno della sua carriera (vedi Kessie e Milinkovic-Savic) lasciare l'Europa a 20 anni e restare all'Al-Hilal per un paio di stagioni vorrebbe dire tornare poi in Italia, o comunque negli altri campionati europei a 22 anni, con tutta la carriera ancora da scrivere. Poi, inutile nasconderlo, c'è l'aspetto economico. Comuzzo verrebbe ricoperto di soldi, come tutti coloro che partono per l'Arabia Saudita. Oltre a questo c'è anche l'aspetto relativo a chi si occuperebbe, calcisticamente parlando, di lui: Simone Inzaghi. Un allenatore che non gli farebbe perdere il contatto con il calcio che conta e le metodologie dei club più importanti. Insomma, mettendo tutto sulla bilancia, considerando anche il fatto che non è scontato che l'Italia riesca a qualificarsi per il Mondiale dell'anno prossimo, è difficile prendere una decisione in fretta e per questo c'è da scommettere che Comuzzo si possa prendere qualche giorno, anche se il tempo non è poi così tanto.

L'altro mercato.
Intanto però la Fiorentina continua a lavorare anche sulle entrate e gli obiettivi, a prescindere da quello che sarà il futuro del classe 2005, sono due: per il centrocampo il nome è quello di Nicolussi Caviglia. A 25 anni l'ex Juventus di proprietà del Venezia, è pronto al salto in avanti e per caratteristiche è il play perfetto per Pioli. Lo scorso anno, pur con la retrocessione dei lagunari, il centrocampista è stato uno dei giocatori che aveva a disposizione DI Francesco a far più parlare di sé, con 35 presenze e 4 gol segnati ma soprattutto con prestazioni molto convincenti. Nicolussi Caviglia è ciò che serve in mediana e la sensazione è che la Fiorentina sia ben indirizzata nella trattativa. 

Per la difesa invece occhi puntati su Victor Lindelof, attualmente svincolato dopo la lunga esperienza al Manchester United. Lo svedese sarebbe un affare per il club viola e le voci sul fatto che non abbia fatto bene ai Red Devils lasciano il tempo che trovano. Lo United sta attraversando un lunghissimo periodo di sofferenza calcistica e negli ultimi anni nessuno, o quasi, è riuscito a rendere secondo le proprie potenzialità nella società inglese. Oltre a questo c'è poi sempre da considerare il fatto che calciatori che hanno giocato in grandi club hanno quell'esperienza che alla Fiorentina fa la differenza. Da non sottovalutare anche l'intesa dello stesso Lindelof con De Gea, cosa non da poco. Il problema maggiore può essere rappresentato dallo stipendio che lo svedese potrebbe chiedere ma con una buona opera di convincimento l'ostacolo è aggirabile, per un acquisto che porterebbe, oltretutto, tanta leadership nello spogliatoio. I pro sono certamente più dei contro.