
Pioli non è a rischio esonero ma è il primo responsabile di questa crisi. Fazzini, Piccoli e Ndour titolari a Milano. E Kean potrebbe sorprendere tutti. Per aiutare il tecnico perché non puntare su Borja Valero
Pioli resta se perde con il Milan? E se fa solo uno o due punti nelle prossime tre gare? Basta con questo pessimismo cosmico che accompagna i dialoghi con i tifosi nelle trasmissioni radio o davanti al bancone di un bar. Capisco che non è facile di questi tempi pensare positivo. Ma il tafazzismo in salsa viola non è accettabile. In ogni caso vi dico il mio parere: Pioli resterebbe anche se dovesse andare male nei prossimi tre turni contro Milan, Bologna e Inter. Ma sono convinto che non finirà così. Tre punti almeno sono alla nostra portata. Il Bologna al Franchi non mi spaventa. L'importante è trovare finalmente la Fiorentina. Trovare un'idea di calcio che funzioni. Ritrovare elementi cardine come Gosens, Dodò, De Gea. Magari Gudmundsson. Avere la certezza che finalmente squadra e allenatore hanno cominciato a parlare la stessa lingua calcistica. Che il gruppo sia affezionato a Pioli mi interessa poco. Quello che è fondamentale è che la squadra recepisca le idee del suo tecnico. Altrimenti, come è successo in questo avvio di campionato, si assiste a un fastidioso dialogo tra sordi. E i risultati sono la logica e amara conseguenza.
Le colpe di Pioli
Ho scritto la settimana scorsa che considero chiuso il ciclo Pradè. E' solo questione di tempo. Però penso che il direttore dell'area sportiva non sia il primo responsabile per questo catastrofico inizio di stagione. Il primo sul banco degli imputati è Stefano Pioli. Un allenatore del suo valore ha dato per il momento poco alla causa viola. Quasi nulla. Se ci fosse stato Palladino al suo posto tutti, dico tutti, avrebbero chiesto la sua testa. Pioli non ha dato identità tattica, ha messo giocatori fuori ruolo, ha mandato in tilt figure che erano certezze in campo. Insomma, il vuoto cosmico. Lui sostiene di essere amareggiato ma sereno. Io lo preferirei un po' avvelenato. Almeno in questo momento. Ora è arrivato il momento di cambiare passo. Pioli deve fare il Pioli. Ha lo status per permettersi anche certi atteggiamenti. Sono state sbagliate alcune scelte di mercato? Può capitare. Pioli inviti la società a proiettarsi già sul mercato invernale. Il suo nuovo staff non è all'altezza del vecchio? Anche questo può capitare. Se ha questa sensazione corregga il tiro. Insomma, faccia qualcosa per cambiare questo triste scenario. Questo vale anche per modulo e scelte di titolari. Non è il momento di preoccuparci di recuperare giocatori in difficoltà. E' il momento di schierare in campo chi sta bene. Chi ha fame. Chi ha gioia. Contro il Milan spero di vedere titolari Fazzini e Ndour. Sono giovani e in gran forma. E chissà, alla fine, potrebbe recuperare a sorpresa anche Kean. Sarebbe un qualcosa di formidabile. Darebbe una spinta a tutto il gruppo. Il Milan è forte ma non è imbattibile. Bisogna andare a correre più di loro perché loro hanno più qualità. Pensando alla squadra di Allegri ni vengono a mente i discorsi estivi. Anche la società rossonera ha puntato su un quasi quarantenne ma Modric è diventato il simbolo di un Milan che pensa addirittura allo scudetto mentre il nostro Dzeko è un di più che per il momento non ha portato niente e che, se continua così, alla lunga potrebbe diventare un problema. Dzeko, ricordatevelo bene, si considera un titolare.
Idea Borja Valero
Questa crisi viola riporta a galla l'importanza di avere accanto alla squadra un uomo di calcio. Ruolo che, tanto per essere chiari, non possono ricoprire né Pradè, né Goretti. Un consigliere di valore che conquisti la fiducia di Pioli. Chiedete a Conte quanto sia importante per il suo lavoro avere accanto Lele Oriali. Chiedete a Montella quanto era preziosa la figura di Guerini o a Malesani quanto era stato importante Antognoni nel suo inserimento nello spogliatoio viola. Figure che devono lavorare dentro il gruppo. Che devono saper ascoltare e trasmettere messaggi giusti. Un ruolo nel quale vedrei bene uno come Borja Valero che ha sposato Firenze e che anche da calcatore ha saputo essere un riferimento prezioso per allenatori e compagni. Meditate gente, meditate.







