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Dal possibile stage ai playoff, Gravina parla a 360° della Nazionale. E non risparmia polemiche

Dal possibile stage ai playoff, Gravina parla a 360° della Nazionale. E non risparmia polemicheTUTTO mercato WEB
Alessio Del Lungo
Oggi alle 00:45I fatti del giorno
Alessio Del Lungo

Dopo il Consiglio Federale della giornata di giovedì, Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ha parlato davvero di molti temi, tra cui la possibilità di far slittare la 30^ giornata di Serie A per favorire la Nazionale in caso di playoff: "È già in atto un dialogo, ma come detto in consiglio federale abbiamo ancora due partite da disputare. Abbiamo raggiunto il primo obiettivo minimo, il calcio ci insegna che ci sono delle leggi spietate. Aspetteremo le due partite, dopo il sorteggio del 21 novembre valuteremo questo. Ritengo piuttosto fantasioso lo slittamento di una partita di campionato, basti vedere la struttura del calendario. Quella è un’opzione particolarmente remota, ci appelliamo al buonsenso della Lega Serie A e ipotizziamo un paio di stage, uno in particolare il 9-10 febbraio quantomeno per dimezzare i temi di distacco dal 16 novembre al 26 di marzo. Sono mesi lunghi dove il mister non avrebbe la possibilità di vedere i giocatori tutti insieme. C’è disponibilità e apertura a parlarne, poi bisognerà vedere gli impegni a livello nazionale e internazionale dei club".

Sollecitato sulla questione Italia, è poi sceso nel dettaglio, parlando degli Azzurri: "Sappiamo quanto i risultati possono influenzare e come possono cambiare se non hai un’ampia rosa di selezionabili. C’è stato un momento di grande difficoltà nella fase finale dell’Europeo con la partita con la Svizzera che è stato il punto più basso del nostro periodo. C’è stato poi un periodo di grande esaltazione, abbiamo vinto dopo tanti anni in Francia, altrettanto è avvenuto con una delle partite più belle dell’era Spalletti contro il Belgio. Abbiamo riconosciuto un momento di grande criticità, ma non dobbiamo dimenticare tutto quello che è avvenuto in quel periodo. Dimentichiamo che la nazionale A e la under 21 hanno fatto quattro risultati straordinari nelle ultime quattro partite non avendo impatto negativo sul calendario, al contrario di chi ha potuto preparare al meglio la sfida contro di noi. C’è stato un evidente disagio di calendario, le avversarie adesso giocano una partita mentre noi ne giochiamo due, la nostra diretta rivale ha potuto preparare la sfida con l’Italia giocando due partite in trasferta, per noi era la prima partita. Da giugno non hanno più dovuto giocare una trasferta e questo chiaramente rappresenta una disparità di calendario. Ora stiamo lavorando con Gattuso per ridurre delle difficoltà oggettive. Rischiamo di vincere sette partite su otto e non qualificarci, con squadre che fanno un punto e vanno ai playoff. Tutto questo di certo non ci ha aiutato. Non dimentichiamo che in questo torneo abbiamo vinto cinque partite su sei, sembra che abbiamo fatto un disastro solo perché è stata persa una partita".

In Italia si parla ancora del fatto che il match contro Israele non andava giocato: "I disordini non erano annunciati, sono stati causati da soggetti che nulla hanno a che vedere con i Pro Pal, mi sembrava una gang organizzata solo per distruggere e demolire. Io credo che chi ha detto di non giocare la partita ha detto una grande idiozia. Noi avremmo dovuto perdere la partita, prendere una penalizzazione e mandare Israele al mondiale? Faccio fatica a comprendere questo, noi facciamo calcio e dobbiamo aggregare. L’ambiente e il clima all’interno dello stadio è stato un clima di festa, di gioia e di serenità. Chi ha vinto ha vinto, chi ha perso ha perso e con rapporti sereni con la dirigenza israeliana. Sarà stato un segno del destino ma la partita è arrivata pochi giorni dopo la sospensione di un conflitto che sembrava inarrestabile. La scelta è stata quella di demolire la città di Udine, non si possono commentare queste scene. Questa è guerriglia, poi si chiede di non giocare una partita di calcio?".

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