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Il tesoro di Vienna: Dzeko-Fortini e un gesto che significa tantoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 13:00Copertina
di Alessandro Di Nardo
per Firenzeviola.it

Il tesoro di Vienna: Dzeko-Fortini e un gesto che significa tanto

C'è un'immagine che ci portiamo dietro dalla notte di Vienna. Al minuto quarantotto Edin Dzeko ha appena segnato in girata la rete del momentaneo 2-0 per la Fiorentina (la seconda in viola, anche se in quel momento indossa un azzurro danubiano); appena la palla entra il nove di Sarajevo si gira verso la direzione da cui questa è arrivata, dalla destra, scansa tutti e corre ad abbracciare l'autore del cross: è Niccolò Fortini, classe 2006, al primo assist in maglia viola, alla prima in assoluto da titolare col giglio sul petto.

Un abbraccio che vale 58 anni, 1083 partite, numeri che pendono tutti dalla parte del bosniaco. Vent'anni di differenza: quando Edin vinceva un titolo irripetibile, nel 2012, col Manchester City, Fortini, sei anni, da sempre innamorato della Premier League (anche se la sua cotta giovanile era il Chelsea di Reece James) lo osservava a bocca aperta da casa. Si sono ritrovati tredici anni dopo, al centro dell'Allianz Stadion. Un abbraccio che taglia due generazioni e che sa di investimento, del primo, sul secondo.

Perché che Fortini fosse centrale nel progetto della Fiorentina che verrà lo si era capito già in estate, quando Pradè e soci avevano rifiutato un'offerta di 16 milioni dalla Roma per un calciatore che in quel momento aveva zero minuti di Serie A; ma con la prestazione di ieri (il bel cross di prima con cui ha pescato Dzeko, ma anche tante sgroppate palla al piede) Fortini dimostra di poter essere utile anche per il presente.